giovedì 3 luglio 2025

E LA CHIAMANO ESTATE cit.



Tutti quanti si lamentano giustamente delle temperature da record, del fatto che non c'è mai stato tanto caldo come oggi. Dove andremo a finire di questo passo?
Invece, come spesso accade, le persone si sbagliano perché non ricordano il passato e si affidano religiosamente all'oracolo di turno.
Tutta la narrativa mediatica va nella direzione della cancellazione della memoria storica, per ovvi motivi di plagio emozionale sulla psicologia di massa.
Prendiamo ad esempio l'estate del 1982, quelle della vittoria della nazionale di calcio italiana ai mondiali di Spagna. 
Fu una estate caldissima, in alcune zone d'Italia sfiorammo i 50° gradi, eppure, ma non ne avete mai sentito parlare in tv.
Anche gli anni 50 sono stati caldissimi, in special modo nel 52 e 57, dove furono superati i 40°, come nella stagione del 1976, ma gli esempi sono diversi solo nel 20° secolo. 
Nel 1800 abbiamo superato tantissime volte i 40°, e se torniamo indietro nel tempo fino al medioevo e all'epoca degli antichi romani, scopriremmo che le temperature erano di qualche grado superiori alle nostre attuali.

Questo per dire che i cambiamenti climatici esistono eccome, ma esistono da sempre.
La storia del pianeta Terra e dell'universo stesso sono la storia di mutamenti e trasformazioni continue, incessanti, da SEMPRE e per SEMPRE.
Pensare che il meteo debba essere, necessariamente, quello delle statistiche che osserviamo durante il corso della nostra vita, è un errore concettuale madornale.
La nostra misera esistenza rispetto a quella della natura stessa dell'universo non conta una beata mazza. Noi stiamo vivendo una frazione di secondo di un'intera esistenza universale, e pretendiamo che il clima sia sempre lo stesso, quello dei bei tempi andati di un infinitesimale ed insignificante porzione temporale.
Tempi che manco rappresentano un battito di ciglia della creazione stessa, che è intrinsecamente mutazione!
Ci hanno abituati a pensare ai mutamenti climatici come fossero una novità, rispetto ad un passato percepito come un paradiso terrestre, immutabile, frizzato in un eterno presente, immobile, magari ben temperato. 
"Oh signora mia, non ci sono più le stagioni di una volta, eh...".
Questo ragionamento infantile che propone strumentalmente lo scientismo è di natura squisitamente religiosa, essendo poi lo scientismo una costola molto importante del capitalismo e del materialismo, e questi paradigmi coercitivi agiscono sul bias cognitivo delle persone, innestandosi come falsi ricordi.
Tutto cambia e si trasforma, fatevene una ragione!
Lo scientismo religioso più bieco ha sostituito i culti e vi vuole convincere che questi mutamenti, sempre esistiti nella storia del mondo, sono causati solo dall'azione dell'uomo.
Anche questo è un paradigma profondamente plagiante e religioso, che agisce nel vostro pensiero magico.
Funziona come il peccato originale, un paradiso violato dall'azione luciferina del serpente che ha corrotto l'uomo, la mela di Eva, quella p... 
Come se la natura fosse un frame di un'immagine sacra tratta da una rivista stile "Torre di Guardia".
La natura non è né buona né malvagia, la natura semplicemente 
È.
L'azione dell'uomo, semmai riguarda pesantemente l'inquinamento globale, e questo grande problema viene spostato, taciuto, facendo distrazione di massa sui cambiamenti climatici da sempre esistiti e ciclici.
Negli ultimi 50 anni, soprattutto negli ultimi 30, l'inquinamento e le malattie che ne sono derivate sono massivamente aumentate.
Il grosso salto quantico è stato fatto dalla digitalizzazione in avanti.
Da quando abbiamo eretto "Città-Stato" sotterranee, nei mari e sotto i monti per costruire immense centrali di provider che funzionano a energia nucleare, abbiamo distrutto definitivamente il nostro ambiente. Pensate solo alla quantità industriale di scorie radioattive che sono aumentate massivamente negli ultimi 40 anni anni, scaricate negli oceani, sottoterra, deturpando l'ambiente e inquinando l'aria.
Ma l'inquinamento riguarda anche l'elettromagnetismo, anche quello nato dalla digitalizzazione in avanti, per non parlare della costruzione di armamenti di nuova tecnologia in tutto il globo e dell'impatto ambientale che ne è derivato, guerre comprese; guerre che sono aumentate quantitativamente e qualitativamente in maniera esponenziale.

Per creare questo inferno inquinante, il sistema capitalista fin dagli anni 70 ha pilotato l'ambientalismo per convincervi che il problema era solo il consumo del petrolio e di ciò che ne deriva, che è effettivamente un grosso problema, ma questo fu realizzato per farvi accettare la nuova rivoluzione industriale, salutata come GREEN, ma in realtà infinitamente più pericolosa e devastante di quella precedente, dovendo necessariamente ampliare lo spettro industriale, civile e militare dei consumi.
Quindi abbiamo una pletora di sudditi che riciclano plastica, carta e che rispetto a ieri, inquinano mille volte di più solo per l'utilizzo delle tecnologie, ma credono di salvare il mondo; senza considerare che il riciclaggio delle plastiche funziona a livelli costosissimi ed ancor più inquinanti per un misero 4% delle materie complessive. Tecnologie che per esistere, necessitano di una mole di energia nucleare che nessuno si immagina.
Inquinamento che aumenterà in maniera esponenziale quando anche tutto il 3° mondo disporrà di tali energie e produrrà tali consumi.
Quindi, il problema antropico riguarda più questo aspetto, ma incide solo in minima parte sul clima, perché il clima generale è generato da rapporti di forza che traslano l'inquinamento e che hanno a che fare più con dinamiche extra-terrestri, con l'azione del sole, con l'inclinazione dell'asse terrestre e con tutte le influenze esterne alla Terra, influenze di natura radioattiva, elettromagnetica, geomagnetica, di campo morfico spaziale.
Poi è vero che l'uomo da decenni prova criminalmente a cambiare il clima attraverso il cloud-seeding, talvolta riuscendoci, talvolta provocando danni irreparabili e sciagure. 
Ma anche questa azione va a condizionare minuscole porzioni di spazio, in relazione al cambiamento globale terrestre complessivo, semmai inquina le acque e le coltivazioni con i suoi aerosol, oltre a rendere l'aria irrespirabile e tossica.
Inquinamento SI, cambiamento climatico NO, almeno per quanto riguarda l'azione umana.
L'inquinamento umano incide sul clima per un misero 5%, e questo lo diceva in Parlamento il premio Nobel Rubbia, oltre a tanti altri scienziati meno allineati alla pecunia dei salotti buoni.
Il paradigma GREEN è stato inventato proprio per farvi accettare un inquinamento maggiore rispetto al passato, però facendolo passare per ambientalismo.
Riciclare la carta e poi usare le tecnologie che necessitano di energia nucleare e di milioni di scorie radioattive, è un po' come l'azione di un pompiere che vuol spegnere la fiammella di un fiammifero, mentre dall'altra parte brucia un bosco.
La proporzione è più o meno questa, ma il bosco bruciato lo hanno chiamato GREEN, e il fiammifero inquinamento globale.
La massa è schiava di un BRAND tossico, creato dalle multinazionali che inquinano e producono armi, le stesse che poi vi dicono cosa consumare e cosa produrre.
E la chiamano estate...
cit.



https://it.wikipedia.org/wiki/Ondate_di_caldo_dell%27estate_1982_in_Europa#:~:text=Nel%20corso%20dell'estate%20del,nella%20parte%20meridionale%20del%20continente.

https://www.meteoweb.eu/2023/07/ondate-caldo-1952-1957-pianura-padana/1001273462/




lunedì 30 giugno 2025

DUALISMO ARCONTICO



La destra culturale, il conservatorismo in genere, nella sua accezione più volgare, chiede salvezza e redenzione alla divinità, per questo motivo ebrei, musulmani e cattolici rappresentano il male assoluto, l'apice del materialismo più bieco e volgare.
La sinistra culturale, il progressismo in genere, nella sua accezione più volgare, chiede salvezza e riscatto sociale alla scienza, per questo motivo sostituisce gli oracoli metafisici con oracoli umani ancor più fragili, fin troppo egregorici, virtuali, proiettandoci meccanismi di fede messianica.
Così provocando gli stessi danni culturali, economici, politici, sociali, nonché, le stesse tragedie epocali, in questo caso, senza possibilità di redenzione.
Entrambe le visioni, sono facce della stessa medaglia, hanno gli stessi archetipi, gli stessi paradigmi concettuali, sono le classiche pillole rosse e blu dell'arimanesimo millenario che si esprime su un Giano Bifronte, contemplando entrambi le piramidi.
Sono il passaggio di consegne tra vecchio e nuovo.
Sono lo stesso potere millenario, aggiornato e "di nuovo" vestito, pronto per essere salutato dalla massa informe, come nuovo che avanza, come salvezza.
Tra una preghiera e un vaccino, la differenza è minima se non inesistente, anzi, la seconda scelta potrebbe essere talvolta più dannosa, e ve lo dice uno che non ha mai "pregato".
Entrambi possono funzionare se ci credi, se riattivi e fai scaturire l'effetto placebo, la tua personale apparizione mariana, il tuo "Personal Jesus", declinato nella tecnica, nella tecno-magia.
I poteri della mente e dello spirito sono misconosciuti e la scienza arimanica ha fatto di tutto per bruciare le librerie neo-alessandrine di ogni latitudine, a vantaggio della pecunia e dell'ALTO/BASSO degli inferi cieli rossi, trincerandosi dietro la legittimazione accademica.
Come l'ebraismo, il cattolicesimo e l'Islam, nella loro declinazione temporale, hanno fatto di tutto per schiacciare ed annullare lo spirito e glorificare il rogo delle carni.
Entrambe le facce di questo folle disegno che avanza a favore degli arconti, da loro plasmato dalla notte dei tempi, sono il dna di colui che, volgarmente ed erroneamente, viene salutato come satana.
In realtà, gli arconti sono antropomorfizzazioni e traduzione umane di entità e concetti, direttamente prese dall'archivio akashico, tratte dalla memoria collettiva, dall'inconscio collettivo, nel mondo delle idee platonico, sono archetipi e cluster della matrice, ne sorreggono la struttura, ne controllano le mura, mura che vanno abbattute, trascese e superate.
In un mondo primordiale hanno condizionato e creato gli oracoli, le fedi e la magia coercitiva, come tutte le tragedie da esse derivate.
Nel mondo modernista hanno creato lo scientismo, il dogma del neo alchimista che lavora per le sovragestioni che ne esibiscono i simboli, fiere e orgogliose di essere tentacoli della stessa piovra ancestrale. 
Hanno creato il transumanesimo, hanno gettato le basi per la trasformazione dell'uomo in un ibrido, per il suo svuotamento coscienziale, fisico e spirituale.
Le sue effimere narrazioni si sono legittimate nella società con la destrutturazione del gusto, del bello, dell'arte, annichilendo le masse, convincendole ad una finta uguaglianza, relegandole ad una dimensione alveare, proprio come in passato, dove sopra regna uno "più uguale degli altri".
Fede e poi nichilismo, creando un mondo dove nulla ha più senso, dove i sogni sono banditi perché oramai inutili, dove le rivoluzioni sono viste come un amarcord romantico ed obsoleto, perché regna l'accettazione dei propri ruoli sociali in un ineluttabile presente senza fine. Come dentro un incantesimo tanto simile a quello religioso, ma molto più pervasivo, dato che si presenta come liberatore. 
Creando un mondo dove possa finalmente regnare il chaos e qualcuno possa redimere questo gregge di sub-umani, pronti a delegare il proprio destino al salvatore di turno.
Il conservatorismo è servito per far emergere il progressismo.
Il progressismo è servito al ritorno della reazione più becera e conservativa.
Vasi comunicanti. Causa effetto. 
Il caso ovviamente non esiste se non nella mente di stolti scientisti senza speranza.
Tutto scorre a parte la ratio.
Uscire dal labirinto è la vera salvezza e il senso della vita!

martedì 24 giugno 2025

PEDOFILIA E RITI SACRIFICALI IN TERRA SANTA


                                     
                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                        


INTRODUZIONE MDD:
Vi presento due articoli che, in maniera differente, parlano di abusi sessuali, pedofilia, riti sacrificali fatti dall'elite israeliana, dai militari e quant'altro, ai danni di civili ebrei e palestinesi.
Israele è diventata, un po' come l'Ucraina nel nord Europa, una terra di frontiera per organizzazioni criminali pedofile internazionali, di traffico di organi e qualsiasi altro grande crimine contro l'umanità. Per cui sarà facile vedere in TV un militare stupratore di palestinesi, essere accolto come eroe, roba che da noi sarebbe solo tollerabile in una serie distopica di Netflix.
Purtroppo, la pedofilia è diventata un'arma micidiale, modellata su più livelli della piramide del potere. 
Intanto, è praticata da buona parte dell'elite politica, economica, giornalistica, religiosa e militare. Ci sono centinaia di indagini su abusi sessuali e rituali di sangue che, considerando le piccole dimensioni dello Stato coloniale, fanno paura per la loro vastità.
In secondo luogo, gli abusi sessuali e rituali, vengono utilizzati per iniziare alcuni membri del Knesset al sistema dei sistemi, all'entità "floreale" a cui tutto il mondo si piega.
Diventando ricattabili, saranno perfetti burattini dell'entità riguardo tutte le scelte geopolitiche, politiche e sovrastrutturali. Per esempio, come condurre un genocidio, eventuali futuri attacchi all'Iran o a paesi limitrofi, azioni terroristiche islamiste, create e finanziate dal Mossad e via dicendo.
Non solo, a livello occulto accadono rituali sessuali e di sangue nelle prigioni di Stato, contro qualsiasi norma internazionale e diritto umano.
I sionisti agiscono impuniti, ben al di là di qualsiasi logica nazistoide od organizzazione eversiva di estrema destra, perché sono legati a certe tradizioni criminali, come bene espone il Rabbino Toaff Ariel in "Pasqua di Sangue".
I sionisti agiscono impunemente perché sanno perfettamente chi è ricattabile sul piano internazionale su crimini inerenti la pedofilia, sui sacrifici di sangue e su qualsiasi altra nefandezza.
Sicuri della loro impunità, perché il Mossad è parte integrante del macro sistema, inteso come entità sovrastrutturale che contiene tutte le sottocategorie del caso, tra servizi deviati, apparati dello Stato di confine, mafie, cartelli vari, sette magico rituali, terrorismo e quant'altro.
Questi due articoli ci offrono solo uno sguardo nel vasto mondo del backoffice dell'orrore. 
Questo mondo dipende dal Moloch, l'oracolo ancestrale che chiede sangue ed in cambio dona potere e protezione.
Buona lettura...

1- JERUSALEM POST
I sopravvissuti testimoniano: i membri della MK hanno partecipato a "rituali" sessuali sadici che coinvolgevano minori:
di ELIAV BREUER
3 GIUGNO 2025

Yael Ariel, una delle sopravvissute agli abusi, ha raccontato: "Ho subito abusi rituali per molti anni fino alla tarda adolescenza e sono stata costretta a fare del male ad altri bambini. Ho scelto di parlare e far sentire la mia voce. Ho ricevuto minacce dopo aver raccontato la mia storia. Dai cinque ai vent'anni, sono stata vittima di queste cerimonie".
Ariel ha dichiarato di aver ricevuto testimonianze da diverse donne che sostenevano che medici, educatori, agenti di polizia e membri passati e presenti della Knesset erano coinvolti in questi abusi.
"Ho sporto denuncia alla polizia che è stata archiviata dopo pochi mesi, e so di altri casi che sono stati archiviati. Parlare oggi alla Knesset è un momento storico", ha detto.
Un'altra sopravvissuta, Yael Shitrit, ha testimoniato: "Non avete idea di cosa sia l'abuso rituale. Il cervello umano non può comprenderlo. Non potete immaginare cosa significhi programmare una bambina di tre anni attraverso lo stupro e il sadismo in modo che possa fare quello che vuole senza che nessuno lo sappia".
"Il loro traffico di esseri umani si è esteso a tutto il paese. Mi hanno spostata da una cerimonia all'altra. Uomini nudi stavano in cerchio. La mia terapeuta, suo marito e suo figlio mi hanno fatto del male, e decine di altre ragazze e ragazzi mi hanno fatto del male.
"C'erano cerimonie e rituali pensati per farmi dimenticare", ha continuato Shitrit.
"La polizia lo sa da un anno, ma non ha gli strumenti per affrontarlo.
Le persone che cadranno sono figure di altissimo livello. Queste persone gestiscono comunità ed enti governativi. Ci minacciano. Ho dei figli che devo proteggere. Bisogna creare qualcosa che possa affrontare la situazione. Hanno cercato di renderci come loro, le persone che ci hanno causato un dolore infinito", ha detto Shitrit.
"Il vostro ruolo è far sì che questo si fermi a Safed, Gerusalemme, Jaljulya o in qualsiasi altro luogo", ha dichiarato.

La dottoressa Naama Goldberg, a capo di una ONG chiamata Lo Omdot MeNegged (in ebraico "Non stare a guardare"), che aiuta le sopravvissute alla prostituzione, ha spiegato che le rappresentazioni sono talvolta così raccapriccianti che è difficile crederci, ma questa incredulità serve agli abusatori, che convincono le vittime a non lamentarsi sostenendo che non verranno credute.
"Diversi anni fa, ho ricevuto descrizioni di abusi sadici su minori", ha detto Goldberg.
"I resoconti sembravano assurdi. [Ma] le testimonianze continuavano ad arrivare e non si fermavano. Descrivevano stupri di gruppo da parte di uomini, e a volte anche di donne.
Gli abusi venivano filmati e venivano usate droghe.
C'erano pratiche rituali e simbolismo.
"Ho presentato alla polizia le testimonianze scritte di cinque donne. Ad oggi, nessuno mi ha contattato. Dopo la denuncia, sono emerse altre testimonianze", ha detto Goldberg.
Un rappresentante della polizia israeliana , il sovrintendente capo Anat Yakir, ha affermato che esiste un'unità nazionale che esamina tutti i casi e che le denunce rappresentano "una priorità assoluta nella divisione di intelligence".
Queste testimonianze sono un "momento spartiacque".
I parlamentari presenti all'incontro sono rimasti visibilmente scossi da alcune testimonianze: uno lo ha definito un "momento spartiacque " e un altro ha definito le rivelazioni "titaniche".

Tameno-Shete ha dichiarato: "La realtà ci dimostra che la polizia non è in grado di gestire i reati sessuali. Nessuno vuole parlare di stupri brutali e di bambini violentati.
Qui ci sono casi di mostruosità inimmaginabili".
Lazimi ha aggiunto: "Non riuscivo a respirare quando ho sentito parlare di una rete di abusi rituali contro le ragazze e del fatto che esiste un meccanismo organizzato e pericoloso e che non si fa nulla per fermarlo. In questa sede, ne discuteremo e cercheremo di denunciarlo per portare un cambiamento".
Altri due sopravvissuti hanno parlato all'incontro, mantenendo l'anonimato.
Una di loro ha testimoniato che un cugino l'ha trafficata a partire dall'età di 11 anni.
"A 14 anni, mi ha portato in locali sadici. Ho sopportato torture e fame per mano di personaggi noti e di spicco. Ho subito danni infiniti.
C'erano eventi pubblici e cerimonie interne in cui venivo legata a un palo alto con le manette. Intorno a me, c'erano altre vittime ammanettate, con rituali che prevedevano il bere sangue mestruale e l'uccisione di gatti e altri animali. Mi dissero che nessuno mi avrebbe creduto se avessi parlato."
Ha continuato dicendo di aver sporto denuncia alla polizia cinque anni fa.
L'accusa ha archiviato il caso per mancanza di prove, quindi ho presentato ricorso, che è stato accolto. Sono venuta a testimoniare mentre ero a riposo a letto per la gravidanza, ma il caso è stato nuovamente archiviato per mancanza di prove.
"Hanno detto che me lo stavo immaginando. Ho presentato la testimonianza registrata di qualcuno che ha ammesso di avermi fatto del male, ma non è mai stato convocato per un interrogatorio. Trattatelo come terrorismo."

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2- Come “Israele” è diventato un rifugio per pedofili e stupratori internazionali:

Tel Aviv – FEPAL. 
Negli ultimi anni, diverse inchieste giornalistiche e dati giudiziari hanno indicato “Israele” come una destinazione frequente per persone accusate di crimini sessuali, in particolare di pedofilia, in diversi Paesi. 
Questo fenomeno ha sollevato interrogativi sulla legislazione “israeliana”, sull’applicazione della “Legge del ritorno” (sic.) e sulle lacune nella cooperazione internazionale nei casi di estradizione.
La “Legge del ritorno” (sic.), promulgata nel 1950, garantisce a qualsiasi ebreo il diritto di immigrare nel territorio palestinese sottratto dalle potenze europee e dagli Stati Uniti e battezzato “Israele”. In questo modo, questi nuovi immigrati (o meglio, occupanti) ottengono il diritto di ottenere la cittadinanza. Questa legislazione è stata creata per garantire e perpetuare l’occupazione illegale della Palestina, espellendo la popolazione originaria e sostituendola principalmente con europei. 
La sua principale giustificazione era quella di offrire un rifugio sicuro dopo l’olocausto euro-ebraico.
Tuttavia, la “Legge del ritorno” (sic.) ha finito per essere utilizzata da individui accusati di gravi crimini per evitare la giustizia nei loro Paesi d’origine. 
La facilità di ottenere la cittadinanza “israeliana” (allo scopo di portare il maggior numero possibile di nuovi occupanti nei territori palestinesi occupati per impedire ai palestinesi di riconquistarli) rende difficili i processi di estradizione, soprattutto quando l’accusato è già considerato cittadino “israeliano”.
Ricercato dall’Interpol per stupro e sodomia, è rimasto libero per anni.
Un caso emblematico è quello di Jimmy Julius Karow, accusato di aver abusato sessualmente di una bambina di sette anni in Oregon nel 1999. 
Prima che le autorità statunitensi potessero arrestarlo, Karow è fuggito in “Israele”, dove ha continuato a commettere reati simili. 
Nel 2002 è stato condannato da un tribunale “israeliano” per aver molestato un bambino in un caso separato, ha scontato la pena ed è stato rilasciato. 
Karow era quindi ricercato dall’Interpol ed è rimasto in fuga per anni, spostandosi tra le comunità di “Israele” per evitare la cattura.
Nel 2017, due sorelle lo hanno accusato di averle aggredite quando erano bambine, tra il 1999 e il 2001. Karow ha evitato l’arresto fino al 2019, quando è stato catturato e accusato di reati sessuali nei confronti delle due sorelle. 
Secondo l’accusa, Karow ha violentato e commesso una serie di reati sessuali contro le bambine, di tre e sette anni, mentre le due visitavano il suo appartamento una volta alla settimana nel corso di quasi due anni.
Alla fine, nel 2020, Karow ha firmato un patteggiamento ed è stato condannato per aver commesso stupro, sodomia e aggressione indecente nei confronti della bambina di sette anni, mentre le accuse di aggressione nei confronti della bambina più piccola sono cadute a causa della difficoltà di provarle.

Protetto dal ministro della Salute
L’organizzazione Jewish Community Watch (JCW), che monitora le persone accusate di pedofilia, ha identificato più di 60 persone fuggite dagli Stati Uniti in Israele dal 2014, un numero che potrebbe essere ancora più alto a causa delle risorse limitate per seguire tutti i casi. Meyer Seewald, fondatore di JCW, paragona questa situazione agli scandali degli abusi sessuali nella Chiesa cattolica, evidenziando le analogie nei tentativi di insabbiamento e nello stigma associato alle accuse all’interno delle comunità ebraiche.
Celebre è anche l’episodio di Malka Leifer, ex-direttrice di una scuola ebraica ultraortodossa in Australia, accusata di 74 reati di abusi sessuali su studentesse. 
Dopo le accuse, Leifer è fuggita in “Israele” nel 2008, dove ha vissuto per oltre un decennio prima di essere finalmente estradata nel 2021 dopo una lunga battaglia giudiziaria. 
Il caso ha messo in luce le falle del sistema giudiziario “israeliano”, tra cui i ritardi procedurali, nonché l’influenza di politici ultraortodossi, come l’allora ministro della Salute Yaakov Litzman, che hanno agito per impedire la sua deportazione.

Un altro caso rilevante è quello di Yehuda Nussbaum, accusato di aver abusato di minorenni negli Stati Uniti. Nussbaum si è rifugiato in “Israele” e ha evitato l’estradizione per anni, approfittando della mancanza di un trattato di estradizione completo tra “Israele” e gli Stati Uniti per reati sessuali non violenti.
La JCW afferma che la maggior parte dei casi proviene da enclavi ebraiche ortodosse e ultraortodosse negli Stati Uniti, ma che il fenomeno è diffuso in tutta la comunità ebraica. Poiché gli autori non possono essere ritenuti responsabili se le vittime non si fanno avanti, si ritiene che molti casi non vengano denunciati. 
Per cercare di portarli alla luce, la JCW organizza eventi di sensibilizzazione negli Stati Uniti e offre alle vittime di abusi sessuali consulenza e sostegno emotivo.

“Giustizia dubbia”
Mendy Hauck ha deciso di farsi avanti dopo aver ricevuto il sostegno di JCW. Il padre di due figli racconta che aveva solo 8 anni quando è stato molestato da un insegnante della sua scuola ebraica ortodossa a Los Angeles. Hauck racconta che l’abuso iniziò un giorno quando un amico gli portò dei biscotti per il suo compleanno.
“Sono andato avanti e ho preso il biscotto più grande e lui mi ha detto: “Mettilo a posto e potrai tornare a ricreazione e prendere il tuo biscotto””, ha raccontato Hauck a CBS News. “Così, dopo aver distribuito il resto dei biscotti agli altri compagni di classe, dovetti rimanere indietro se volevo il mio biscotto, e lo feci. Mi ha chiamato alla sua scrivania […] e a quel punto ha iniziato a […] massaggiarmi”.
Il presunto aggressore è Mordechai Yomtov, all’epoca insegnante di ebraico di 35 anni.
“Ho fatto un salto indietro, facendo un passo o due, e lui mi ha afferrato i capelli e mi ha detto: “Va bene, puoi avvicinarti. Non ti farò del male. Non c’è niente di male“, e lo fece di nuovo”, ricorda Hauck. Gli abusi continuarono per tutto l’anno.
Alla fine dell’anno, Hauck passò alla classe successiva. Nel 2001, la polizia arrestò Yomtov e lo accusò di aver commesso atti osceni con altri tre suoi alunni, di età compresa tra gli 8 e i 10 anni. Ma Hauck non ha mai raccontato a nessuno la sua esperienza fino ad anni dopo.
Alla fine Yomtov si dichiarò colpevole, scontò la pena in carcere e fu rilasciato sulla parola. Ma una volta libero, ha violato la libertà vigilata fuggendo in “Israele” attraverso il Messico.

JCW lo ha rintracciato e affrontato a Gerusalemme con una telecamera nascosta. Yomtov ha ammesso di aver violato la libertà vigilata e di essere fuggito illegalmente dagli Stati Uniti, con l’aiuto di qualcuno. Ha anche detto che in Messico ha ottenuto un passaporto falso per recarsi in “israele”, dove ha vissuto illegalmente.
Solo nel 2016, quando un’altra presunta vittima di Yomtov e amica di Hauck si è fatta avanti, Hauck si è sentito in dovere di raccontare la sua storia. 
Ha sporto denuncia alla polizia nella speranza di ottenere giustizia, ma dice che i processi sono stati lenti. Per lui la giustizia è dubbia.
“Voglio che il procuratore distrettuale della contea di Los Angeles intensifichi il suo lavoro e si batta davvero per riportarlo qui e dargli ciò che merita”, ha detto. “E voglio anche che le comunità si assicurino che questo non accada di nuovo”.
L’ufficio del procuratore distrettuale ha dichiarato alla CBS News che non è stata presentata alcuna richiesta di estradizione di Yomtov negli Stati Uniti e ha rifiutato di commentare ulteriormente.

Dati e statistiche
Secondo i dati del Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti, tra il 2010 e il 2020 c’è stato un aumento significativo delle richieste di estradizione relative a crimini sessuali contro minorenni che coinvolgevano sospetti fuggiti in “Israele”. 
Anche il Jerusalem Post e Haaretz hanno riportato diversi casi in cui i procedimenti giudiziari si sono trascinati per anni a causa di problemi legali e burocratici. 
Anche altri organi di stampa occidentali, come AP, Guardian e The New York Times, hanno descritto “Israele” come un “rifugio sicuro” per i molestatori sessuali, che non solo sono protetti dagli organi giudiziari “israeliani” o dall’apparato burocratico del regime, ma spesso anche dalle comunità ultraortodosse di estrema destra.
“Tutti vanno a proteggere questi individui e li sostengono perché non riescono a credere che una persona possa commettere un tale crimine. Si schierano dalla parte di chi abusa e l’abuso continua”, ha detto Seewald alla CBS. “Lo mettono in un’altra comunità. Qualche anno dopo, fa la stessa cosa e sentiamo altre accuse di abuso di minorenni. Le vittime non vogliono farsi avanti quando vedono questo”.

Militari stupratori di palestinesi rapiti
Uno “Stato” che protegge apertamente stupratori e pedofili, “Israele” ha lanciato una fortissima campagna di propaganda e fake news contro la Resistenza palestinese, accusandola di aver stuprato cittadini “israeliani” il 7 ottobre 2023. 
Tuttavia, il procuratore Moran Gez ha recentemente rivelato che, nonostante gli intensi sforzi del regime per trovare testimonianze di queste presunte vittime, non ci sono assolutamente denunce da parte delle presunte vittime. Gez ha confermato che, a 15 mesi dagli eventi, “Israele” non ha ancora identificato una sola vittima che possa accusare un presunto autore di un attacco sessuale. “Purtroppo, sarà molto difficile provare questi crimini”, ha detto.
D’altra parte, le innumerevoli vittime palestinesi hanno fornito diverse testimonianze di prima mano, così come i testimoni oculari di violenze sessuali e stupri da parte del personale “israeliano”.
Secondo quanto riportato, i detenuti palestinesi hanno subito abusi sessuali, fisici e psicologici in diverse prigioni israeliane, con questi atti disumani progettati per umiliare e abbattere il loro morale.

Episodi di abusi verbali e sessuali sono stati riportati anche ai posti di blocco “israeliani” nella Cisgiordania occupata. Uno di questi casi si è verificato al checkpoint di Hebron, dove una giovane donna palestinese ha riferito che un soldato “israeliano” si è esposto con lei e ha fatto commenti sessualmente espliciti.
Le ben documentate e sistematiche violenze sessuali e torture di “israele” contro i palestinesi – tra cui almeno un caso di un detenuto sottoposto ad un orribile stupro di gruppo e a torture che sono state parzialmente riprese in video nel campo di concentramento segreto di Sde Teiman – non hanno tuttavia generato una frazione dell’indignazione e della preoccupazione delle accuse non verificate e prive di prove di stupri di “israeliani”.
Nell’agosto dello scorso anno, le telecamere di sicurezza di Sde Teiman hanno ripreso una banda di soldati israeliani mentre violentava un detenuto palestinese che era stato rapito. Poco dopo, Meir Ben-Shitrit, il principale accusato dello stupro di gruppo, ha scioccato il mondo apparendo in programmi televisivi “israeliani” di prima serata.

Glorificazione degli stupratori militari di palestinesi
Il fatto che uno stupratore sia stato invitato nei programmi televisivi e glorificato per aver abusato sessualmente di palestinesi innocenti ha lasciato la gente di tutto il mondo sbigottita e indignata. Ancora più inquietante è stato il modo in cui Ben-Shitrit è stato trattato dai conduttori dei programmi in cui è apparso. È stato applaudito e trattato come una celebrità in un programma di Channel 14 andato in onda poche settimane dopo la scoperta del caso di sodomia. Il pubblico in studio gli ha tributato più volte una standing ovation e ha persino ricevuto un sostegno finanziario.
“I soldati hanno seguito la procedura standard”, ha detto Ben-Shitrit durante il programma, riferendosi al detenuto palestinese che è stato portato dietro il muro di protezione da un gruppo di forze “israeliane” e violentato. Allo stesso tempo, un gruppo di invasori insediati in territorio palestinese ha fatto pressione sulle autorità “israeliane” contro ogni possibile punizione dei soldati stupratori.
Il caso di sodomia di Sde Teiman non è l’unico caso di violazione delle leggi internazionali da parte dei sionisti nei confronti dei detenuti palestinesi. 
Ibrahim Salem, 34 anni, ha raccontato il profondo senso di terrore che ha provato quando un soldato “israeliano” gli ha ordinato di spogliarsi durante la sua prigionia.
“Mi hanno detto di spogliarmi”, ha ricordato Salem, riflettendo sul tormento che ha sopportato durante gli otto mesi di detenzione israeliana. 
“È stato allora che ho capito che stava iniziando il mio viaggio verso l’inferno”.
Gli abusi sessuali si sono estesi al di là delle forze militari: i “coloni”, d’altra parte, hanno visto il caso Sde Teiman come un catalizzatore, che ha permesso loro di esprimere ciò che avevano tenuto in mente per anni.
All’inizio di agosto, un gruppo di uomini mascherati è entrato a Khirbet Wadi a-Rakhim, sulle colline di Hebron Sud, nella parte meridionale della Cisgiordania occupata.
Durante l’incontro con una famiglia palestinese, uno degli uomini mascherati ha molestato verbalmente il proprietario terriero palestinese, dicendogli: “Sei dolce […] Sei così fresco […] Sarei felice di sedermi con te in prigione un giorno. Sarei felice. Conosci Sde Teiman”.
L’aumento costante e allarmante delle violenze sessuali sistematiche compiute dai sionisti contro i palestinesi ha scatenato l’indignazione globale, con persone e attivisti di tutto il mondo che protestano contro la tattica dei sionisti di disumanizzare i palestinesi mentre cercano di farsi passare per eroi per i loro atti efferati.


https://www.infopal.it/come-israele-e-diventato-un-rifugio-per-pedofili-e-stupratori-internazionali/

https://gnosis.aisi.gov.it/Gnosis/Rivista16.nsf/servnavig/13

https://it.wikipedia.org/wiki/Ariel_Toaff#Il_dibattito_su_Pasque_di_Sangue

giovedì 19 giugno 2025

LA ROSA DI GARLASCO




Il 13 agosto 2007 viene uccisa Chiara Poggi, una ragazza residente a Garlasco. Viene successivamente incolpato del delitto il suo fidanzato Alberto Stasi. Inizialmente assolto in primo e secondo grado, fu ritenuto colpevole nella revisione del processo. Nel 2015, la sentenza divenne definitiva a seguito del pronunciamento della Corte di cassazione. Sembra il classico omicidio passionale di una relazione tossica, peccato che manchino sia il movente, sia l'arma del delitto, come spesso accade in tanti simili casi mediatici. In realtà, come vedremo, questa storia è particolarmente complessa ed articolata. Intanto, fu lo stesso Stasi ad avvertire i carabinieri del decesso della ragazza, morta tra le 10.30 e le 13 di quel tragico 13 agosto, ed è stato appurato che fino alle 12.30 lavorò alla sua tesi di laurea continuativamente davanti al computer di casa, quindi, già questo dato scagionerebbe il fidanzato. Dopo aver chiamato ripetutamente Chiara senza ricevere alcuna risposta, Alberto Stasi si reca a casa di Chiara Poggi e risultano altre due chiamate dal suo cellulare, di cui l'ultima alle 13.45. Scavalca il muretto della villa e scopre il corpo di Chiara, tra pozze di sangue e tracce ematiche sulle pareti. Alle 14 chiama il 118 e poi arrivano i carabinieri poco dopo.

Alberto Stasi se fosse stato l'assassino, probabilmente, non avrebbe chiamato nessuno e sarebbe corso a lavarsi accuratamente, buttando i vestiti molto lontano dal luogo del delitto. Invece, non risulta fosse sporco di sangue, e ben sappiamo che dopo una violenta colluttazione con la vittima, il suo corpo ed i suoi abiti sarebbero stati lordi di sangue. Questo banale ma centrale particolare pare non interessare a nessuno, quando dovrebbe essere un dato oggettivo fondamentale da esaminare. Invece, ci si concentra sulle sue scarpe, se le avesse cambiate o meno, sui pedali della bicicletta ed altre amenità del genere, ma nessuno chiede come possa l'assassino, dopo una mattanza simile, non aver alcuna traccia ematica e dove avrebbe nascosto l'arma del delitto. Fino a questo punto sembra una storia come tante, una tragedia familiare dove il probabile colpevole è il malcapitato che ha trovato per primo il cadavere e dove a nessuno importa approfondire la faccenda. Peccato che dal quel momento in avanti si aprono i cancelli dell'inferno ed entrano in gioco diverse persone ed intricate storie parallele che si perdono in un labirinto senza fine. Poco alla volta, appaiono come d'incanto tanti, troppi personaggi in cerca d'autore. Amici, parenti, Don Gregorio Vitali accusato di pedofilia e abusi sessuali, il santuario della Bozzola dove, pare, accadessero dei riti strani e dove agisse indisturbata una psicosetta della quale sappiamo ancora troppo poco e che viene sempre menzionata a latere. Suicidi, suicidati, strane morti, vicini uccisi, tutti nella stessa zona e collegati più o meno direttamente alla vittima. Una sorta di Twin Peacks all'italiana, dove la morte della povera Chiara sembra solo un tassello di una vicenda molto più complessa.

Secondo il parere del regista e giornalista Luigi Grimaldi, la vittima comunicava tramite un telefono diverso con un misterioso interlocutore. “Il telefono del detective squillò Dreen. 4146, una soffiata”. Sotto, una nota in un’altra grafia: “Sei fuori come un Dreen”. 
Chiara aveva l’abitudine di appuntarsi frasi e questa parla di telefoni, di una soffiata.  
C’è quel numero: 4146. Un codice usato da enti pubblici con addebito diretto al ministero. Una cosa da addetti ai lavori, non da ragazze di provincia. 
Non lavorava per lo Stato, ma aveva raccolto, nella sua famosa chiavetta USB, materiale inquietante: abusi su minori, violenze, omicidi irrisolti, e persino appunti sulla cocaina. 
Poi c’è il legame oscuro con quella presunta setta satanica attiva da anni a Garlasco e dintorni. L’ingegner Roberto Porta, perito del tribunale, ha confermato a Grimaldi che se Chiara avesse usato una SIM diversa nel suo Nokia blu, sarebbe stato possibile tracciarla solo se nota agli inquirenti. 
Una SIM ignota in un telefono ignoto non può emergere dai tabulati. 

Nel corso delle indagini parallele svolte dai due legali, emergono circostanze apparentemente scollegate dal delitto, ma ricorrenti nel territorio. 
Otto suicidi, tra il 2008 e il 2014, avvenuti in circostanze anomale tra Garlasco e comuni limitrofi, suscitano l’attenzione dell'avvocato Bocellari, difensore di Stasi. 
Tra questi, il caso di un’anziana madre uccisa in modo mai chiarito, il suicidio di un ragazzo vicino alla cerchia di Chiara, e altri episodi la cui dinamica solleva più domande che certezze. In alcuni casi, le modalità della morte lasciano sospettare un contesto ritualistico o comunque non riconducibile a gesti isolati. 
La denuncia della Bocellari si arricchisce di dettagli inquietanti: su Facebook, due persone si mettono in contatto con lei per avvisarla che le sue ricerche «stanno toccando ambiti pericolosi, collegati al satanismo». Una di queste, che si presenta come veggente, le avrebbe suggerito cautela, paventando minacce implicite e collegamenti tra il caso Garlasco e ambienti oscuri. L’altra, residente a Milano, aveva fissato un appuntamento con l’avvocata, salvo poi annullarlo improvvisamente. Entrambi i profili sono stati riferiti alle autorità, insieme ai messaggi ricevuti.
L’avvocato Bocellari, pur non avanzando accuse esplicite, lascia intendere un possibile filo rosso tra le morti inspiegabili e l’omicidio di Chiara Poggi. 
Tra le morti su cui gli inquirenti stanno cercando nuovi riscontri spiccano tre episodi: il suicidio del medico Corrado Cavallini, che aveva in cura Andrea Sempio e si sarebbe iniettato una sostanza letale nel 2012. Quello del meccanico Giovanni Ferri, trovato con i polsi e la gola tagliati dopo aver, secondo alcuni testimoni, incontrato Chiara Poggi la mattina della sua morte. In particolare, la vedova di Ferri non ha mai creduto all’ipotesi del suicidio, sostenendo pubblicamente l’idea di un silenziamento legato a conoscenze scomode. Infine, un amico d'infanzia di Sempio, Michele Bertani, morto impiccato nel 2016.

Potrebbero nascondersi messaggi in codice anche nei post pubblicati su Facebook da Michele Bertani. La sua pagina da nove anni è rimasta aperta, quindi accessibile a tutti.
"La Verità Sta Nelle CoSe Che NeSSuno sa!!! la Verità nessuno mai te la racconterà", scriveva citando una canzone dei Club Dogo il 19 gennaio 2016 Bertani, che su Facebook era registrato come Mem He Shin, espressione che nella mistica ebraica richiama il quinto nome di Dio. Utilizzando la Cabala si è scoperto che quel messaggio potrebbe nasconderne un altro.
Luigi Grimaldi ha svelato che, se si eliminano le lettere maiuscole, le minuscole rimaste - a eria' ta elle oe he euno sa -, trasmutate nell’alfabeto ebraico, formano la frase che tradotta in italiano significa "C'era una ragazza lì che sapeva".
Non è certo l'unico post in cui Bertani scrive alternando lettere minuscole e maiuscole. 
Il giorno precedente, il 18 gennaio 2016, il ragazzo ad esempio scriveva sulla sua bacheca Facebook "?..in tHe CanTinE work in progress...". 
Sembra quasi la trama di "Todo Modo" di Elio Petri, dove veniva scoperto un codice che svelava i nomi relativi alle morti dei vari personaggi all'interno del bunker eremo Zafer. 
Una sorta di anagramma che andava a formare la frase: "Todo modo para buscar la voluntad divina".

Si arricchisce di importanti dettagli l'ipotesi avanzata dall'avvocato Massimo Lovati di Andrea Sempio, indagato per omicidio in concorso con ignoti. Secondo il principe del foro di Pavia, un decano delle toghe, la verità non riguarda il suo assistito e nemmeno Stasi.
"Non c’entrano né Andrea Sempio, né le gemelle Paola e Stefania Cappa, né i vari nomi che stiamo sentendo in questi giorni: è solo fumo negli occhi", spiega il legale intervistato da Mattino 5. L'avvocato che insieme alla collega Angela Taccia difende l'allora 19enne amico di Marco Poggi, fratello di Chiara, ribadisce la tesi del "sicario". 
Chiara, "è stata uccisa da un solo killer, un omicida che fa riferimento a una massoneria internazionale, un’organizzazione criminale dedita al traffico di esseri umani e alla pedofilia". Uno scenario sconcertante che si collega a una delle piste più suggestive e misteriose del giallo di Garlasco, quello che accadeva al Santuario della Bozzola, luogo a pochi chilometri dalla villetta di via Pascoli e frequentato tanto dai Poggi quanto, secondo alcuni testimoni, dallo stesso Sempio.

Con tutti questi riferimenti è chiaro che la vicenda presenta ben altri aspetti e non certo quelli presentati e discussi inutilmente per anni sui media. Abbiamo visto e continuiamo a vedere cosiddetti esperti, criminologi, giornalisti parlare di fuffa di gossip, di sciocchezze, depistando forse inconsapevolmente, chissà, facendo distrazione di massa, soprattutto, evitando di approfondire certe tematiche scomode, glissando puntualmente su certi argomenti. 
Invece, il filo rosso della matassa che si sta dipanando, sembra portare altrove. 
Perché nessun giornalista dedica una sola delle infinite trasmissioni del caso Garlasco a questa fantomatica organizzazione criminale, legata alla massoneria internazionale, dedita alla pedofilia e agli omicidi rituali? 
Perché si continua a parlare di pedalini, di mutandine, di rapporti amorosi e gelosie annesse, di ricostruzione addirittura in 3D della villetta, come fossimo tutti seduti al bar, bypassando tutta la mole di materiale e testimonianze che portano a scenari decisamente più inquietanti e pericolosi? Perché questa continua omertà, comune a quasi tutti gli omicidi mediatici, che diventa poi becera narrazione che fa presa sulla psicologia di massa?
Ecco, lo scenario dietro le quinte, pare interessare pochi ricercatori, mentre la criminologia ufficialista latita e si perde tra le pareti del labirinto. 
La cosa ancora più inquietante è che in carcere poi finiscono palesi capri espiatori, ignari di cosa passa sulle loro teste, vittime che si aggiungono ad altre vittime, un orrore dopo l'altro. Se domani esce Alberto Stasi, con tante scuse per avergli rovinato la vita, ci sarà un nuovo capro espiatorio come Sempio, e il mostro di turno sarà servito sulla tavola di un pubblico sempre più in astinenza da rogo, con annessi dibattiti degni del peggior depistaggio o, forse, della loro migliore propaganda. 
Perché qui si celebra un sistema che, talvolta, necessita di offrire all'oracolo le vittime designate, sia quelle uccise, sia quelle innocenti che dovranno pagare colpe non loro.
Il labirinto di Garlasco è un mistero senza fine, perché non c'è alcuna volontà di raggiungere il centro dove giace una bella rosa che non appassisce mai, fresca come appena colta, profumata e di colore rosso. Nascosta agli occhi dei sudditi di questo regno di cartapesta, ma così evidente che, forse, è sempre rimasta fuori dal labirinto o sopra di esso, senza ce ne accorgessimo, davanti ai nostri occhi, mentre tutti noi ci siamo persi nei suoi meandri e non troviamo la via d'uscita.



domenica 8 giugno 2025

I BAMBINI SONO IL BERSAGLIO DEL POTERE



I bambini sono il nuovo/vecchio bersaglio di un sistema crudele ed anti-umano che oggi si palesa senza più alcuna vergogna, senza più alcun ritegno.
I bambini sono il nuovo girone dantesco di un inferno in terra che si sta espandendo a macchia d'olio.
I media parlano ogni minuto di bambini massacrati dalle bombe degli adulti, ma nulla cambia, sembra quasi propaganda all'orrore e non pietà.
I bambini meno famosi che muoiono da millenni, da sempre, uccisi, violentati, torturati, offesi e traumatizzati in tutto il mondo, nel silenzio assordante.

I bambini muoiono come mosche, anche nella recente cronaca nera.
Una bambina di 6 mesi ritrovata morta nel parco di Villa Doria Pamphilj a Roma Amor.
Una bambina scambiata per un bambolotto senza anima, vicino ad una donna chiusa in un sacco, dove una mano spuntava fuori quasi ad indicare la via e il senso di tutto ciò.
Bambini come scenografia di un orrore quotidiano su tutti i livelli possibili e replicato dai media che amplificano la messa nera del “Tempio di sangue”, tra rose e rovi sotto 33° gradi di un sole sempre più pesante e maligno.
Bambini come oggetti e non più soggetti, come cibo usa e getta, come giocattoli rotti e abbandonati.
I bambini sono il simbolo che il moloch ancestrale desidera fagocitare e sacrificare per comunicare nuovi codici, vecchie liturgie nere.
Simboli che si esprimono nel micro come nel macro mondo, con gli stessi codici, con la stessa grammatica sapienziale.


I bambini a Gaza attraverso un lento ed inesorabile genocidio in mondovisione.
Nella democratica Europa, arrestando un bambino con una bandierina, inseguito come fosse un pericoloso terrorista e fatto salire sul furgoncino della Polizei. 
Un monito a tempi che pensavamo fossero relegati ai libri di storia.
"Giustizia è fatta! Abbiamo preso il bambino con la bandierina, ci sono voluti 4 agenti della Polizei. Un forte monito a chi volesse imitarlo".
Della serie - "state a casa a fare i vostri stupidi scroll, non scendete in piazza a manifestare a favore di un popolo oppresso da 70 anni anni".
Colpire un bambino per educarne 100, 1000, 1 milione...
"Cosa pretendono quei bambini, vogliono scorrazzare liberamente esprimendo la loro natura?
E noi li dovremmo lasciar liberi di farlo impunemente, queste piccole carogne?
"
I bambini sono il pericolo pubblico n° 1, ancora di più delle donne, e vanno sottomessi in quanto fragili e puri.
Il sistema gerontocratico esprime la sua violenza con la pedofilia innata della sua gerarchia, sia essa di stampo religioso, che militare o, ancor peggio, di natura magico esoterica.

Poi c'è il nostro governo, tra i peggiori di sempre, che verrà ricordato ai posteri come il più infame zerbino del nazional-sionismo internazionale, oltre ad essere l'esecutivo a volere un inutile riarmo miliardario che affosserà definitivamente l'economia del nostro paese.
Vedete, anche in questo caso ad essere colpite saranno le nuove generazioni, quei bambini che non avranno un futuro nei prossimi decenni.
Più fortunati rispetto ai palestinesi perché nati in Italia, ma deprivati ed annichiliti per sempre.
Il potere gerontocratico ha trovato nuova linfa e si esprime nell'impotenza ed indifferenza generale.
Il sionismo oggi si esprime attraverso una ritualità ancestrale e rappresenta l'apice del dominio dei più forti sui più deboli.
Non si nasconde più dietro la facciata democratica e legale, ti sbatte in faccia la sua volontà di dominio e non deve nemmeno giustificarsi.
Un modus operandi rituale simile a quello di una setta arimanica che necessita di sfamare il suo oracolo di sangue dal quale dipende egregoricamente.
Il sionismo, come espressione di una avanguardia politica eversiva, è un cancro che va estirpato alla radice! Lui e le sue vocazioni messianiche e controiniziatiche, da sempre motori della sua macchina infernale.
Ieri il nazismo, oggi il sionismo, due facce della stessa medaglia di un potere che cambia nome, ma si realizza con gli stessi identici metodi criminali.

Guerre, genocidi, infanticidi, miseria, annichilimento, indottrinamento delle masse ed oggi si manifesta senza più pudori, mentre siamo a cena, come spettatori di una nuova serie TV, aspettando un nuovo episodio, senza fine, senza più lacrime, senza più umanità.



sabato 31 maggio 2025

IL LABIRINTO DELLA ROSA ROSSA parte 2°




Il discorso sulla RR è complesso.
Storicamente esiste l'Ordine della Rosa Rossa e della Croce d'oro come 2° Ordine interno della Golden Dawn. 
L' Ordo Rosae Rubeae et Aureae Crucis (Ordine della Rosa Rossa e Croce d'Oro).
Il secondo ordine o livello dell'Ordine Ermetico della Golden Dawn, solitamente noto con le iniziali RR et AC, comprendeva i gradi di zelator adeptus minor, theoricus adeptus minor, adeptus major e adeptus exemtis.
Il gruppo fu fondato nel 1892 da SLM Macgregor Mathers, con William W. Westcott come Adepto Capo.
Fu tenuto segreto ad alcuni membri della Golden Dawn e accessibile solo a coloro che avevano superato i quattro gradi base. 
Gli RR et AC fornivano istruzioni di magia rituale. 

Il punto però è ancora più complesso.
Oltre all'esistenza storica accertata, il nome appare ufficialmente in diverse inchieste, entrando nel caso del MDF, in diversi processi dell'Anti-Mafia ed in atti parlamentari, ma il punto non è solo o tanto questo.
La sapienzialità templare e Rosacroce è stata presa, rubata, imitata e strumentalizzata da diverse Confraternite negli ultimi secoli e, in epoca moderna, dall'800 ad oggi, è diventata la grammatica operativa di alcuni "apparati di sicurezza", andando a sovrapporsi a certe realtà, attraverso conoscenze esoteriche un tempo appannaggio solo di certi mondi.
Gli stessi Servizi Segreti, in certe loro sezioni interne, utilizzano questo linguaggio come messaggi in codice operativi e come simboli comuni. Oltre al fatto che, proprio in questi ambienti militari, nel tempo sono stati utilizzati personaggi appartenenti alle massonerie, a Confraternite magico sessuali e a tanto altro.
Sono livelli di potere che, fuori dai loro ambienti specifici, si mescolano, confondendosi con altri livelli della piramide, proprio perché utilizzano il sapere, le conoscenze alte che applicano attraverso le loro dinamiche interne.
Quindi, oltre alla storica RR, oltre alle varie succursali della RR successive, di carattere iniziatico e magico rituale, esistono ambienti militari e di "confine" che utilizzano le stesse conoscenze e le adoperano per diversi fini.
Potremmo così parlare non solo nello specifico dell'esistenza di certi Ordini magico rituali, ma di un macro "Sistema RR", adottato da più ambienti, che utilizzano gli stessi codici come grammatica operativa e come liturgia condivisa.
In questi casi per gestire il potere e per alimentarlo sotto varie forme, siano esse più miliziane, che di carattere egregorico e rieducazionale, rivolte alla psicologia di massa.

Alcuni omicidi mediatici vengono utilizzati, sia come messaggio in codice operativo, inerente a sviluppi o passaggi politici, oppure per celebrazioni nere, iniziazioni/controiniziazioni di adepti o per ricatti di varia natura.
Un altro scopo è la creazione di forme pensiero per indirizzare l'inconscio collettivo verso determinate credenze, sviluppare vibrazioni negative per infondere paura, per creare e determinare ruoli sociali, per far accettare a livello subconscio il dominio del potere, la sua gerarchia sociale, le sue regole condivise.
Una sorta di catechismo nero del suddito che apprende a livello sottile la natura del suo ruolo nel mondo, annichilendolo e rendendolo innocuo.
Un po' come la strategia della tensione terroristica, gli omicidi mediatici di carattere rituale e mediatico/domestico, servono fondamentalmente e come fino ultimo, a cristallizzare il potere.
Poi ogni livello della piramide soddisfa il suo piano operativo, quindi coesistono più ragioni e scopi per i quali avvengono determinati fatti.
La Rosa come simbolo ancestrale inteso in termini controiniziatici e rovesciati, è una sorta di bibbia comune che diventa guida operativa del potere nelle sue frange più occulte.

Nella cronaca nera recente, come già ampiamente riportato nella prima parte di questo articolo, il serial killer Angelo Izzo è stato una fonte inesauribile di misteri e notizie inerenti a certi mondi. Izzo, è notorio che talvolta depisti e che comunichi per conto di altri personaggi. In alcuni casi le sue confessioni e conoscenze sono state molto utili agli inquirenti. Una su tutte le descrizioni dettagliate e comprovate, inerenti al caso della Rossella Corazzin, e di alcuni casi di sangue successi in passato collegati alla RR, nella sua espressione più operativa e rituale.
Le sue confessioni in questi casi sono assolutamente attendibili, in quanto accertate a livello processuale come persona informata dei fatti e perché seppe descrivere nel dettaglio tutti i particolari della villa dell'orrore appartenente ai Narducci, sia per quanto riguarda gli omicidi del Mostro di Firenze, sia riguardo al brutale assassinio della povera Rossella Corazzin, avvenuto nei primi anni 70. 
Se poi sia stato realmente presente nella villa appartenente alla famiglia Narducci o qualcuno gli abbia sussurrato all'orecchio queste informazioni, risultate poi veritiere, non cambia di una virgola la questione, perché i fatti rimangono tali a prescindere dalla sua persona.
Io ritengo che Izzo venga utilizzato sia per dire verità, sia per dire falsità, ma anche mezze verità, a secondo del livello che la guerra interna al potere consente di veicolare in quel dato momento e per diversi scopi.
I particolari svelati potevano essere a conoscenza solo a chi fosse stato presente nel 1974 nella suddetta villa. Probabile che siano venute fuori certe informazioni a livello processuale perché è in atto un passaggio di consegne in certe ambienti, oppure, un cambio di guardia all'interno della guerra tra mondi occulti.

Riguardo invece agli ideali politici, certi personaggi venivano utilizzati come manovalanza, scelti tra persone appartenenti all'estremismo nero, e questo è un fatto accertato, ma anche all'estremismo rosso su altri versanti.
Pur non perseguendo ideali, diciamo "politici più bassi", in realtà ne muovevano quelli ALTI, ed è un fatto che questi mondi comunque appartengano all'aristocrazia nera, ad ambienti eversivi, a consorterie deviate.
Lo stesso ONA (Ordine dei 9 Angoli), ma sono tante le realtà criminali di questo genere, sono essenzialmente dei nazisti radicali e degli adepti di stampo messianico satanista.
Izzo, però, quando parla dell' ONA, riguardo ai fatti del MDF e della Rossella Corazzin, lo fa per allargare la visione di certi mondi e, in questo caso, forse per sminuire il mondo che ruota attorno alla RR, che lui stesso ha descritto più volte, talvolta concedendo informazioni, talvolta confondendo l'interlocutore.
In quanto non c'è ancora nessuna correlazione tra l'ONA e i casi mediatici di cui sopra, essendo questa una setta di frangia infinitamente meno consistente rispetto alla RR e a ciò che orbita attorno ad essa, inteso più come macro sistema che come singola Confraternita.
Soprattutto, un livello differente rispetto alle conoscenze occulte che il deepstate, nelle sue sezioni interne e più segrete, utilizza come retaggio comunicativo e operativo.
Non bisogna confondere sette psico-religiose o estremiste come l'ONA, con Confraternite e con linguaggi in codice utilizzati dal potere militare dei Servizi Segreti, sono cose che possono intersecarsi, ma sono essenzialmente cose diverse.
L'ONA, almeno ad oggi, non ha correlazioni con questi specifici omicidi mediatici, magari è operativo per altri sacrifici rituali.

Nel caso Garlasco, per esempio, erano coinvolte sette neopagane dietro ai suicidi avvenuti nell' ultimo decennio e fino alla riapertura del caso dell'omicidio di Chiara Poggi, ma sono livelli del potere di carattere più locale e, comunque, subordinati alle sfere più alte della piramide che contiene a matrioska tutte le realtà di questo genere, utilizzate come manovalanza da infiltrare, come candidati manciuriani di un evento criminoso. 
Sono come la Banda della Magliana rispetto a Cosa Nostra, manovalanza da utilizzare per scaricare le vere responsabilità, poi eventualmente sacrificandole come i fanti in battaglia.
Izzo è come un fante, un'avanguardia bellica che viene utilizzata come megafono, talvolta veritiera, talvolta no.

Cambiando scenario, ma solo in apparenza, i capi terroristi Curcio e Moretti, curiosamente hanno la genesi nell'estrema destra.
Sono notizie apparse a metà anni 90, e fino ad allora la narrazione era completamente differente.
Sono venute fuori notizie documentate che vedono un giovane Curcio a metà anni 60 nelle fila della "Giovane Nazione", un gruppo di estrema destra, gestito da Hyperion e sotto il controllo dei Servizi Segreti Vaticani Pro Deo, per conto di Padre Felix Morlion, un uomo CIA, oltre ad essere un piduista e un Fratello RR.
Lo stesso Curcio, quando "fonderà" le BR lo farà in una delle sedi del SISDE, per conto di Simioni, uomo CIA e alter ego di Curcio, che operava su di un piano più occulto e non miliziano.
Moretti poi ebbe la sua genesi nell'aristocrazia nera dei Casati Stampa, essendo sua zia con la quale ha vissuto per un certo periodo, una loro dipendente. Una nota famiglia aristocratica che pagò gli studi al giovane Moretti e che se ne presa cura.
I Casati Stampa sono noti come uno dei primi casi mediatici della cronaca nera della 1° Repubblica.
Quella famiglia nobiliare famosa per l'omicidio/suicidio, dove morirono la moglie, il suo amante e il marito che si sparò poco dopo, almeno secondo la vulgata ufficiale.
Curiosa questa "casualità", no? Il futuro terrorista rosso, allevato proprio in questo ambiente dove successe un noto fatto di cronaca nera dell'epoca.
Non solo, l'erede della famiglia fu raggirata dall'allora avvocato Previti, legale di un giovane e rampante Berlusconi che si intestò la villa di Arcore, appartenente ai Casati Stampa, a prezzi stracciati, per usare un eufemismo.
Moretti fu un fascista clericale fino a poco tempo prima di entrare nelle BR (questo dato è pubblico e lo testimoniano amici, conoscenti, sindacalisti dell'epoca, colleghi di lavoro, parenti), poi evidentemente, fu fulminato sulla via di Damasco e un bel giorno si svegliò come finto rivoluzionario rosso.
Vedete quanti incastri labirintici e quanti personaggi che ritornano in storie solo apparentemente differenti? Ma questo era solo per dire che anche nelle leniniste BR c'erano ai vertici strani personaggi che hanno improvvisamente cambiato casacca, una volta avvicinati dal potere, e che gestivano sedicenti rivoluzionari rossi, scegliendo tra di essi i profili più plagiabili e strumentalizzabili, proprio come fanno i Servizi cosiddetti deviati.
Le stesse BR furono strumentalizzate per l'omicidio di Emanuele Petri, quel poliziotto che all'epoca si occupò anche del caso del Mostro di Firenze, colui che pedinò il Narducci e che aveva capito che i cosiddetti mostri erano su più livelli.
Curiosamente ucciso durante un controllo di documenti da sedicenti nuovi BR, sempre utili alla causa del potere. 
Un labirinto di rose rosse senza fine, oltre tutte le appartenenze e oltre a tutti i colori politici.

https://document.library.istella.it/user/51e153ae1f7819887300002e/documents/443c1017/preview_51e15c314acd400565000028.pdf


mercoledì 28 maggio 2025

IL MITO DELLA CAVERNA di Andrea Bosio



Il mito della caverna è una delle allegorie più celebri della filosofia platonica e rappresenta una metafora potente sulla condizione umana rispetto alla conoscenza e alla verità.
Platone presenta questa storia nel settimo libro della sua opera più famosa, la Repubblica, attraverso un dialogo tra Socrate e Glaucone.
Questo mito esplora in modo simbolico la tensione tra il mondo sensibile, percepibile attraverso i sensi, e il mondo delle idee, accessibile solo attraverso la riflessione filosofica.
L’allegoria è un richiamo all’importanza dell’educazione e della filosofia per liberare l’uomo dall’ignoranza, rappresentata dall’oscurità della caverna, e guidarlo verso la luce della conoscenza autentica.
Il racconto inizia con un gruppo di prigionieri incatenati fin dalla nascita all’interno di una caverna buia.
Le loro catene non permettono loro di muoversi o girarsi: possono guardare solo la parete davanti a loro.
Alle loro spalle, brucia un fuoco che proietta delle ombre sulla parete della caverna.
Tra il fuoco e i prigionieri c’è un muro, dietro il quale alcune persone muovono degli oggetti, le cui ombre vengono proiettate sulla parete che i prigionieri vedono.
Essi non possono vedere nulla se non queste ombre e, avendo vissuto in questo stato per tutta la loro vita, sono convinti che queste ombre siano la realtà.
Per i prigionieri, le ombre rappresentano tutto ciò che conoscono. 
Non possono immaginare che esista un’altra dimensione della realtà oltre a ciò che vedono proiettato sulla parete.
Le voci delle persone dietro il muro che si mescolano ai movimenti delle ombre fanno credere ai prigionieri che queste ombre siano vive e parlanti. In questo contesto di assoluta ignoranza, i prigionieri vivono in una sorta di illusione permanente.

Platone immagina poi che uno dei prigionieri venga liberato dalle catene. 
All’inizio, quest’uomo prova dolore e disorientamento, poiché i suoi occhi, abituati all’oscurità, sono accecati dalla luce del fuoco. Ma, una volta che si abitua a questa nuova condizione, inizia a comprendere che le ombre che vedeva non erano la realtà, ma solo delle illusioni.
Viene poi costretto a uscire dalla caverna, e qui la luce del sole lo acceca ulteriormente. Questo momento rappresenta il confronto con la verità e la conoscenza autentica.
Fuori dalla caverna, il prigioniero vede il mondo vero, fatto di oggetti reali e non di semplici ombre.
Osserva per la prima volta i colori, i dettagli, e infine scopre il sole, che è la fonte di ogni cosa visibile.
Capisce che il sole non è solo la causa della vita, ma anche della conoscenza: senza il sole, non ci sarebbe luce e, quindi, nessuna percezione del mondo reale.
Il prigioniero liberato, però, non può limitarsi a godere di questa scoperta. 
Decide di tornare nella caverna per liberare gli altri prigionieri, desideroso di condividere con loro la verità.
Ma il suo ritorno nella caverna è doloroso, i suoi occhi faticano ad abituarsi di nuovo all’oscurità, e i prigionieri che non hanno mai conosciuto la luce lo deridono, incapaci di comprendere ciò che lui ha visto. 
Rifiutano di essere liberati dalle catene, preferendo restare nella loro illusione confortevole piuttosto che affrontare la realtà dolorosa e disorientante della conoscenza.

L’allegoria della caverna è un potente simbolo della condizione umana. 
Platone utilizza questa storia per illustrare come gli esseri umani siano prigionieri di una realtà illusoria, incapaci di percepire il mondo vero se non attraverso una trasformazione intellettuale.
Le ombre proiettate sulla parete della caverna rappresentano le apparenze sensibili, ciò che vediamo e percepiamo attraverso i nostri sensi, ma che non corrisponde alla vera natura delle cose.
Il muro e le catene simboleggiano i limiti imposti dall’ignoranza e dai pregiudizi, che impediscono agli individui di cercare la verità.
Per Platone, il cammino del prigioniero verso la luce rappresenta il processo educativo e filosofico che ogni essere umano dovrebbe compiere. 
L’uscita dalla caverna simboleggia il passaggio dal mondo delle apparenze al mondo delle idee, il luogo in cui risiede la verità. 
La luce del sole, che inizialmente acceca il prigioniero, è la metafora della conoscenza autentica e del bene supremo, che per Platone è il fondamento di tutto ciò che esiste. 
Solo chi riesce a contemplare le idee, soprattutto l’idea del Bene, può comprendere appieno la realtà e vivere una vita giusta.

L’atto di tornare nella caverna, invece, rappresenta il compito del filosofo. 
Chi ha raggiunto la verità non può accontentarsi di goderne da solo, ma ha il dovere morale di guidare gli altri verso la conoscenza. Tuttavia, Platone sottolinea come questo compito sia arduo: chi è prigioniero delle illusioni spesso non è disposto a liberarsi, e chi tenta di mostrar loro la verità viene visto con sospetto e ostilità. 
Questo rifiuto della conoscenza è una critica di Platone alla società del suo tempo, che preferisce le illusioni e le opinioni alle verità filosofiche.
L’allegoria della caverna si inserisce nella più ampia teoria delle idee di Platone.
Secondo questa concezione, esistono due mondi: il mondo sensibile, percepito dai sensi, e il mondo intellegibile, accessibile solo attraverso il pensiero e la riflessione filosofica.
Il primo è caratterizzato dall’instabilità e dal cambiamento, poiché le cose materiali sono soggette a nascere, mutare e morire.
Il secondo, invece, è il regno delle idee o forme, entità immutabili ed eterne che rappresentano la vera essenza delle cose.
L’allegoria evidenzia anche l’importanza del ruolo educativo.
Per Platone, il vero obiettivo dell’educazione non è semplicemente quello di trasmettere informazioni, ma di trasformare l’anima, aiutando l’individuo a passare dalle ombre della caverna alla luce della verità.
Questo processo richiede uno sforzo costante e una guida adeguata, rappresentata dal filosofo-re, colui che ha visto il sole e che, con la sua saggezza, è capace di guidare la polis verso una vita giusta e ordinata.
L’interpretazione del mito della caverna va oltre la filosofia platonica e trova risonanze anche nelle epoche successive.
Molti pensatori e autori hanno visto in questa allegoria un riferimento all’eterna lotta tra la conoscenza e l’ignoranza, tra il progresso intellettuale e la resistenza al cambiamento.
Il cammino del prigioniero liberato rappresenta il difficile percorso di chi cerca la verità in una società che spesso preferisce restare confinata nelle proprie certezze.

Andrea Bosio