giovedì 19 aprile 2018

IL MINISTERO DELLA VERITA', LA CATTIVA SCUOLA E LA LOGICA DEL BRUTTO...


CONTRO LA LOGICA DEL BRUTTO E DELLA CATTIVA SCUOLA:
Un plauso alla "CRUSCA" per la difesa della nostra lingua, oggi sempre più subordinata e genuflessa alla lingua padronale e mercantile di origine anglosassone.
E' interessante osservare la profonda involuzione culturale, sociale e spirituale che l'Italia ed anche il resto del mondo ha subito e subisce da decenni a vantaggio del pensiero unico, dove la globalizzazione dei diritti è stata sostituita dalla globalizzazione del linguaggio, da quella culturale e mercantile a vantaggio del padronato capitalista.
La volontà di abbattere le frontiere linguistiche dei popoli, di destrutturare le singolarità, le tradizioni letterarie storiche ed umaniste, la ricerca spasmodica dell'assenza del "BELLO", dell'aspetto creativo, il volerlo confliggere ogni volta che riappare sulla scena, quasi fosse un virus da debellare, ha sempre favoriti i totalitarismi, i pensieri unici alveari, i fascismi di tutte le latitudini e declinazioni.
Siamo in presenza da 30 anni di una plateale colonizzazione culturale, non siamo in presenza di nessuna vera globalizzazione dei popoli, paritaria e democratica, semmai di una nazionalizzazione globalista anglofona su tutto il pianeta.


Oggi il MOLOCH è rappresentato dalla sovrastruttura globale della lingua inglese, comoda, facile, che tutti noi impariamo appena ascoltiamo un disco, appena accendiamo il pc, appena accendiamo radio e tv, lingua che tutti noi sudditi usiamo come cani replicanti perché abbiamo il senso di colpa che un certo bieco sinistrismo d'accatto, inventato nei salotti radical chic di estrazione neo-aristocratica, ha imposto per tutto ciò che possa apparire passatista, antimodernista e "nazionale", quindi sociale (per osmosi socialista, democratico e comunitario), e non per abbattere le cosiddette barriere culturali dell'internazionalismo marxiano, al contrario, per crearne di più rigide e dispotiche, ultranazionali e sovranazionali.
E' la nemesi della sinistra italiana diventata DESTRA a tutti gli effetti, superando a destra la destra partitica, paradigma utilizzato dal capitale per imporre leggi e dogmi ideologici liberisti e neo-conservatori alle masse.
Si abbattono le nostre secolari "sovrastrutture" umaniste, la nostra lingua letteraria e le tradizioni storiche per sostituirle non con un libero pensiero che emancipi le classi subalterne per forgiare un'assente coscienza di classe che tutti ci auguriamo maturi nell'inconscio collettivo del nostro popolo, ma con paradigmi totalitari, transumanisti, più raffinati e complessi di un tempo, più tecnologici, pervasivi ed invasi, talvolta liquidi, talvolta palesi.
Stia attenta la CRUSCA che da oggi potrà essere considerata populista e nazionalista dai benpensanti intellettuali e dai loro epigoni politicamente corretti, quelli con un pensiero schematico rigido, infantile e conformista, più dogmatici dei preti, novelli Savonarola e puritani del neo-linguaggio, del modernismo tecno-fascista da loro salutato come progressismo.
Pletora avvezza nel considerare fascista chi legittimamente difende le proprie peculiarità, lo spirito del suo popolo ed il "BELLO", sposando le ragioni del capitale, una visione mercantilistica della società, un'accettazione acritica del dogma scientista e, soprattutto, del BRUTTO che avanza.

Interessante cosa scrive Alvaro Belardinelli sull'INVALSI e, aggiungo io, sulle derive apocalittiche della nostra già martoriata scuola pubblica che introducono in punta di piedi l'agenda transumanista, l'annichilimento dei docenti protratto da una volontà aziendalista che premia le materie tecniche, le lingue straniere, i tecnicismi, i quiz, per produrre una nuova classe di schiavi, incapace possibilmente di pensiero critico, ricambio generazionale senza diritti per nuove frontiere del mondo del lavoro cinesizzato.
E' questo lo scopo che certi mondi transnazionali auspicano nelle loro visioni dispotiche e dispotiche, per questo che negli ultimi decenni tutte le materie di stampo umanista sono state poco alla volta ridotte, svuotate, ridicolizzate, eliminate, rese obsolete, per questo motivo la Storia che si studia a scuola è molto approssimativa rispetto a quanto potrebbero e dovrebbero apprendere i ragazzi, perché la nostra lingua, come ci ricorda giustamente Pasolini, ha origini letterarie profonde.
Nei decenni è stato accorpato l'Istituto d'Arte con il Liceo Artistico, sono state dimezzate le materie artistiche, quelle di stampo umanista, è in progetto in futuro l'eliminazione del latino e del greco dai classici, una forte riduzione delle ore di italiano in tutte le scuole dell'obbligo ed un aumento delle ore di lingue straniere, tecniche e pseudo-scientifiche.
Il tutto passo dopo passo, totalitarismo gentile in punta di piedi, senza che nessuno se ne accorga, una scuola che finge di preparare al lavoro che non c'è, quello gratuito o sottopagato, quello iper-sfruttato, dove i docenti dovranno impazzire con classi sempre più numerose, difficili e pretenziose, con l'invasività dei familiari che non hanno quasi mai cognizione di causa, barcamenandosi tra mille difficoltà per affrontare dinamiche complesse e pesanti, per stare dentro parametri ministeriali che se ne fregano della loro salute mentale, che se ne fregano altamente dell'educazione impartita agli studenti, che se ne fregano degli stipendi ridicoli pagati ai docenti, che avranno sempre più oneri piuttosto che onori.
Proprio perché la nostra è una lingua letteraria, profondamente umanista, complessa e ricca che deve essere depauperata, stuprata, percepita come un antipatico ostacolo, che deve essere imparata "ma tanto poi parlerò in inglese", magari in slang, ancor peggio a suon di emoticon e simboli del T9, involvendo ulteriormente e più velocemente il linguaggio che ritornerà a tribalismi, quelli si passatisti, ma trasmutati in tribalismi urbani, scevri di qualsiasi archetipo comunitario che non sia quindi la deriva della gang, della lotta tra poveri nella giungla d'asfalto.
Vedete come tutto torna ed è strumentale al padronato???


-È proprio vero che responsabili e tifosi dell’invalsizzazione coatta della Scuola italiana non ne comprendano le implicazioni, le ricadute, le conseguenze? 
È vero probabilmente per i “tecnici” dell’Invalsi, il cui stipendio dipende proprio dal loro non comprenderle. 
Un po’ meno vero, probabilmente, è per i mandanti del progetto che vede la Scuola sottomessa all’Invalsi e l’Università assoggettata all’Anvur (l’Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca).
La progressiva sottomissione del sistema scolastico italiano all’Invalsi, infatti, otterrà sicuramente alcuni risultati:
1- l’espropriazione graduale della valutazione dalle mani degli insegnanti (visto che la valutazione degli insegnanti non è più considerata “oggettivamente misurabile”);
2- il successivo trasferimento della valutazione stessa dagli insegnanti al “Ministero della Verità” costituito dall’Invalsi, ente esterno finanziato dal Governo e “vigilato” dal MIUR (dunque dall’esecutivo, cioè dai partiti di Governo e dai loro mandanti esterni);
3- l’avanzante subordinazione della didattica al superamento dei quiz da parte degli studenti;
il crescente peso dell’ideologia didattica e formativa dominante (indirizzata dai potentati economici attraverso il potere politico ed attraverso l’Invalsi);
4- il progressivo superamento della figura del Docente e della sua libertà di insegnamento, ormai subordinati a criteri falsamente “oggettivi” imposti dai poteri che dominano la società;
5- il graduale annullamento della capacità della Scuola di preparare per il domani una società diversa, più umana, ossia non organizzata soltanto secondo criteri aziendalistici, produttivistici, economicistici, mercatistici.
Chi vuole risultati simili? Quali sono gli stakeholder (“portatori di interessi”, per usare un termine caro agli usurai che dominano il pianeta) cui sta tanto a cuore l’involuzione antropologica alla quale la Scuola italiana sta velocemente cedendo le armi?

“Ignorantizzazione” di massa
È un dato di fatto che i risultati che noi docenti riusciamo a raggiungere con i nostri alunni si sono progressivamente ridotti negli ultimi trent’anni. Complice di questo disastro è sicuramente l’involuzione che l’intera società italiana ha subito a seguito dell’ideologia consumista: del cui trionfo già cinquant’anni fa Pier Paolo Pasolini ci avvertiva. 
Trionfo acuito dal progressivo (ed eterodiretto) allontanamento delle masse dalla politica attiva mediante la strategia della tensione; dalla parabola discendente della credibilità dei Sindacatoni “maggiormente rappresentativi” e dei loro partitoni di riferimento; dalla nascita e dall’affermazione delle televisioni berlusconiane (i vari Canile 5) e di quelle “berluscomorfe”; dal venticinquennio di predominio neoliberista che abbiamo appena vissuto, con l’alternarsi di governi identici sul piano dei programmi e delle politiche, pervicacemente e costantemente basate su tre pilastri: privatizzazione, riduzione della spesa pubblica e smantellamento dello stato sociale.
Per contrastare tutto ciò, la Scuola avrebbe dovuto semplicemente non adeguarvisi: ossia mantenere fermi quei capisaldi culturali che avevano sempre fatto del sistema scolastico italiano uno dei migliori del mondo. Il che non vuol dire rimanere fermi: la Scuola deve esser sempre alla ricerca del progresso e del miglioramento...

-Quando a scuola ci andavano solo i figli dei padroni, tutti sapevano che i contenuti appresi a scuola fanno di te una persona più forte e con più possibilità.
Quando anche i figli degli operai sono andati al Liceo, si è cominciato a dire che il Liceo non serve. 
E così siamo arrivati al punto che la grande conquista della scuola di massa (ossia l’aver permesso a tutti i giovani di studiare contenuti elevati senza chiedersi a cosa servano nell’immediato lavorativo) viene demolita nel comune sentire, perché “poco spendibile sul mercato del lavoro”. Con la legge 107/2015 (la cosiddetta “Buona Scuola”) si è tornati a dire ai ragazzi di sedici anni (come ai loro nonni sessant’anni fa) che “un po’ di lavoro lo dovete fare”: ed ecco l’alternanza scuola-lavoro!»
Il professor Barbero è costretto purtroppo a condividere con tutti gli altri suoi colleghi Docenti universitari un’esperienza comune: quella del progressivo scivolamento dei corsi universitari verso la “licealizzazione”, ovverosia la discesa degli standard formativi universitari verso i livelli che prima erano propri dei Licei.
In parole povere, chi oggi consegue una laurea triennale ottiene una preparazione culturale pari a quella che trent’anni fa si poteva ottenere con un diploma di Scuola Superiore. 
Ciò accade perché, a loro volta, le Scuole Superiori portano oggi i propri studenti a livelli culturali di poco superiori a quelli un tempo conseguiti con la licenza media inferiore; e la Scuola Media Inferiore, a sua volta elementarizzata, si accontenta ormai di erogare conoscenze e competenze un tempo raggiunte alla Scuola Elementare (la prima del pianeta fino al 1990).
Addio al latino, 6 politico e largo all’Invalsi: la Scuola vicina al punto di non ritorno
Di Alvaro Belardinelli
22/02/2018

https://www.tecnicadellascuola.it/addio-al-latino-6-politico-largo-allinvalsi-la-scuola-vicina-al-punto-non-ritorno
https://www.ilmessaggero.it/primopiano/scuola_e_universita/crusca_contro_ministero_istruzione_abbandona_italiano-3676176.html





4 commenti:

  1. l'egemonia culturale anglosassone si sta bevendo la cultura italiana:
    http://www.today.it/economia/starbucks-italia-assunzioni.html
    https://www.dissapore.com/locali/milano-starbucks-apre-in-italia-come-sara/
    http://www.lintellettualedissidente.it/italia-2/colonizzazione-all-americana/
    fra un 20-30 anni circa la lingua italiana sarà usata principalmente e prevalentemente in ambito domestico, mentre nella vita pubblica di tutti i giorni (uffici amministrativi, luoghi di lavoro, mass-media, ecc..) l'inglese standardizzato e convenzionale sarà la lingua predominante seguita dale rimanenti lingue: il cinese. l'arabo, l'hindi, l'urdu e lo spagnolo. Il passato sta per essere gradualmente spazzato via, per fare posto alle grandi eggregore culturali, "il pesce grande assorbe il pesce più piccolo". La scuola già negli anni 90 dava l'impressione di essere una sorta di fattoria orwelliana, un laboratorio dove plagiare e indottrinare la masse degli studenti, dei luoghi dove giovani genrerazioni pieni di energia vitale non correttamente ricanalizzata vengono allevati e addomesticati,, bisogna poi vedere fino a che punto e in quale misura questo processo di addomesticazione culturale è riuscito ad attecchire, c'è anche da considerare che nei giovani generalmente di un pò tutte le generazioni e di tutte le epoche esistono dei meccanismi reconditi e "segreti" di difesa e di schermatura psichica che hanno principalmente lo scopo di impedire una sovrastimolazione dell'emisfero razionale del cervello, succede quindi che le trappole perpetuate dal sistema scolastico si trasformano in opportunità e occasioni di riscoperta. Gli antichi cinesi sostenevano che dietro ad ogni crisi si cela un'opportunità, che ovviamente andrebbe saputa cogliere, questa verità è sepolta dietro strati di menzogne e falsità dogmatiche, in futuro chi vorrà conoscere il mondo dovrà volgere lo sguardo verso la propria interiorità, poiché il mondo delle rappresentazioni fenomeniche esteriori sarà sempre più foriero di trappole, inganni, travisamenti e meccanismi sociali fuorvianti. Il male (la disinformazione scolastico-culturale) opera e agisce secondo un fine benevolo i cui risultati si potranno intravedere nel medio e lungo termine, il principio di saturazione serve a portare una situazione alle sue estreme conseguenze, una volta raggiunto questo punto di saturazione, la scuola cosi come la conosciamo oggi cesserà di esistere, sarà praticamente inutile). (uno psichiatra new yorkese ha appreso con alcune sedute di ayahuasca un quantitativo di informazioni sbalorditivo che durante i suoi studi universitari mai si sarebbe immaginato, le piante di potere e i sogni astrali insegnano ciò che non è possibile reperire in ambito accademico). Il destino in questa preciso contesto storico, sta demolendo le strutture del pensiero moderno, facendone esaurire la loro carica propulsiva, maggiore è la quantità di spazzatura scolastica, maggiorà sarà il tanfo e l'intensità dell'odore sprigionato da questa immondizia culturale, maggiori saranno le probabilità di ritornare e riprendere quei sentieri abbandonati da secoli.

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  2. Stesso discorso vale per la medicina. Attenzione a rompervi o slogarvi anche soltanto un dito, non si trovano quasi più ortopedici disposti a raddrizzarvelo; non che non siano capaci, non è loro permesso da chi li comanda!
    E si, cari miei, oramai preparatevi al grande business dei "PEZZI di RICAMBIO"; tanto saranno i vostri corpi ad essere MUTILATI...mica i loro!

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  3. https://www.docdroid.net/PfC5vE4/barbara-ann-brennan-mani-di-luce-guarire-con-il-potere-delle-proprie-mani.pdf

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  4. "SI SBAGLIRA' DI RADO SE SI RICONDURRANNO LE AZIONI ESTREME ALLA VANITA', QUELLE MEDIOCRI ALL' ABITUDINE E QUELLE MESCHINE ALLA PAURA."
    F. Nietzsche

    Caro Simone, secondo me tutto è spiegabile, basta CERCARE. Questa situazione ne rievoca una simile ma molto più antica...anzi l' ORIGINE dell' ambaradan. E la sua spiegazione si trova nella citazione sopra, ma in ordine inverso, ovvero: in primo luogo la terza azione citata, quella MESCHINA riconducibile alla PAURA!
    Non si può non tener presente che "questi" poveri DISGRAZIATI sono gli eredi delle caste sacerdotali primitive, cioè di coloro che rimanevano invalidi, e non potendo più cacciare si dedicavano allo studio delle stelle e cose simili. A poco a poco fecero sempre meno partecipe, delle conoscenze acquisite, il resto della comunità, per PAURA! Paura che gli altri, non avendo più bisogno di loro, li ELIMINASSERO! Se gli altri potevano cacciare e loro no...allora anche loro vollero avere qualche CAPACITA' che gli altri non avevano. Solo che la questione è andata TROPPO oltre, diventando ABITUDINE, e qui abbiamo la seconda summenzionata da Nietzsche, quella che porta all' azione MEDIOCRE. Per giungere, in fine, alla prima azione succitata, quella ESTREMA riconducibile alla VANITA', tipica di coloro che si mostrano superiori per MASCHERARE un complesso d'INFERIORITA'.
    Immagina il TERRORE (tramandato culturalmente per così tanto tempo) in cui vivono questi poveri INFELICI. L' idea che sette miliardi di persone possano essere più belle e colte di loro credo li faccia impazzire (per quanto lo siano già senza saperlo).
    "Questa gente" NON STA BENE, è SERIAMENTE AMMALATA, SQUILIBRATA e VA CURATA, per quel che è possibile, o DISTRUTTA da coloro che ancora non sono stati CONTAGIATI...ALTRIMENTE LA RAZZA UMANA IMPLODERA'...:-)

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