sabato 31 luglio 2021

FRECCERO CONTRO IL CONFORMISMO AUTORITARIO DI STATO

INTRODUZIONE: Ottimo intervento sulla STAMPA di Carlo Freccero riguardo al Green Pass. Finalmente, iniziano a sentirsi voci fuori dal coro conformista anche da sinistra, dopo che alcuni marxisti e maestrini da salotto erano riusciti nel miracolo di sostenere, pur con diverse motivazioni, le stesse identiche posizioni padronali di Confindustria. Le voci fuori dal coro stanno aumentando, il silenzio tombale che sembrava aver sedato tutti gli intellettuali, inizia a diventare sempre più rumoroso. Dopo Ugo Mattei, Agamben, perfino Cacciari, anche Freccero, non riesce più a tacere. Troppe contraddizioni nella narrativa ufficiale, troppa propaganda, troppi rigurgiti totalitari, il sistema mediatico e politico ha superato quel sottile confine che separava il cosiddetto buon senso dalla becera imposizione autoritaria. C'è un limite a tutto ed il limite è stato scavalcato da esigenze strutturali per il nuovo che avanza e non basta mai. Dopo le ultime dichiarazioni di Draghi - "NON VACCINARSI EQUIVALE A MORIRE", dopo le notizie confermate da diversi virologi come Fauci e Crisanti sulla identica contagiosità dei vaccinati che, a rigor di logica, dovrebbe asfaltare le motivazioni di adottare un lasciapassare, dopo le strette annunciate dal governo, nascondere la testa sotto il cuscino era diventato insostenibile. Si sa, quando i primi prendono coraggio a parlare, a ruota vengono seguiti e, credo, aumenteranno ancora in futuro. Probabilmente, dinnanzi a questi cortocircuiti planetari, il governo alzerà il tiro, screditando il Green Pass stesso e introducendo ancora una volta chiusure. In punta di piedi, passo dopo passo, screditando anche la campagna vaccinale, ma si sa che il bene pubblico e l'aspetto sanitario non rientrano nelle vere motivazioni di questa destrutturazione su larga scala. 

Il Re era nudo, dopo decenni di crisi economiche del neo-liberismo, il sistema aveva giocato tutte le sue carte, con la creazione di partiti politici che fungessero da CONTENITORI DEL DISSENSO, la pandemia, quindi, è servita strumentalmente a rottamare quei pochi aspetti democratici e sociali, rimasti sull'onda lunga dei boom economici della metà del secolo scorso, quei pochi diritti sindacali, del lavoro, ancora oggi presenti, nonostante la distruzione sistematica dello Stato Sociale e della Sanità Pubblica, con la scusa che il mondo non sarebbe stato più quello di prima, con il ricatto criminale nei confronti di chi non si adegua al nuovo paradigma neoliberista, con il mettere alll'indice chi esprime criticità, dubbi e preoccupazioni per quello che sta succedendo, venendo poi tacciato di essere populista, terrapiattista, NOVAX, negazionista. Il limite di sopportazione è stato ampiamento valicato, ed allora ecco che alcuni noti personaggi, finalmente risvegliati dal sonno della ragione, o se volete, dal torpore della quotidiantità, iniziano a dissentire. Un plauso a Freccero che mostra coraggio e ottime capacità di analisi, a differenza di tanti altri a sinistra che sembrano drogati dal conformismo vigente.

di Carlo Freccero:
- È necessario arrivare ad un punto di rottura perché la rottura si realizzi. 
Dall'inizio della pandemia i popoli di tutto il mondo sono scesi in piazza innumerevoli volte. 
Gli italiani sembravano sedati da una sorta di ipnosi. 
Con il green pass il miracolo si è compiuto: le piazze italiane si sono riempite. Ed è interessante notare che in piazza a contestare c'erano non solo i no-vax, ma anche i vaccinati, che, per motivi di principio, protestano per tutelare le libertà costituzionali.
Lo stesso concetto è ribadito da Cacciari nell'articolo di ieri: io mi sono vaccinato, ma la democrazia è libertà di scelta e questa libertà di scelta va difesa. 
Nel contesto del generale risveglio si pone il pezzo firmato congiuntamente da Cacciari e di Agamben che, bisogna dargliene atto, è stato l'unico ad intervenire dai primi giorni della pandemia con i suoi interventi quotidiani su Quodlibet. Purtroppo la sua voce è stata isolata ed ascoltata solo da minoranze. Per attirare l'attenzione di un numero sufficiente di persone, bisognava esagerare. E si è esagerato.
La somministrazione dei vaccini è stata affidata all'esercito per sottolineare il clima di emergenza, di protezione civile in cui ci troviamo. Ma per chi ha la mia età l'idea di una scelta sanitaria imposta dall'esercito ha qualcosa di inquietante come inquietanti suonano le minacce di mandare l'esercito porta a porta a «stanare» i non vaccinati. 
Analogamente, per quelli della mia generazione, la morte di De Donno evoca il fantasma di Pinelli. Per la mia professione nella comunicazione il primo problema che ha attirato la mia attenzione è stato da subito la mancanza di alternativa imposta al discorso pandemico.
Democrazia significa tutela del parere delle minoranze. 
Questo parere è stato sradicato in nome della scienza, chi lo professava è stato zittito ed insultato nei dibattiti pubblici. Nell'articolo contro il green pass, pubblicato dall'Istituto Italiano di Studi Filosofici di Napoli, Agamben e Cacciari criticano il green pass affermando che «la discriminazione di una categoria di persone, che diventano automaticamente cittadini di serie B, è di per sé un fatto gravissimo, le cui conseguenze possono essere drammatiche per la vita democratica».
L'art. 3 della Costituzione italiana vieta esplicitamente ogni forma di discriminazione. L'affermazione dei due filosofi dovrebbe quindi essere, in qualche modo,ovvia. 
Invece il fatto stesso che il sito Dagospia definisca l'articolo una «bomba» solo perché dissente dalla vulgata del «mainstream» è una conferma di quanto gli autori espongono nell'articolo citato e cioè del pericolo di una deriva totalitaria. Mi sembra di assoluta evidenza che un'informazione che bandisce qualsiasi forma di dissenso, sia di per sé sinonimo di propaganda.
E la propaganda ha poco di democratico. 
Da quando è iniziata la pandemia la televisione ci ha abituati alla consuetudine del dibattito unanimistico. Ci sono format e programmi come il talk show che hanno bisogno per esistere di un contraddittorio. Dato che gli invitati sono tutti della stessa idea, essi non sono tenuti a confrontarsi, ma fanno gara tra loro a superarsi in ortodossia ed obbedienza ai vari Dcpm ed ora a Decreti Legge che hanno sostituito la legislazione ordinaria. 
Mi si obietterà che tutto questo è fatto per il bene comune, un bene comune che autorizza uno stato di eccezione, previsto però in Italia, solo per lo stato di guerra (art. 78 della Costituzione).
Per rendere estensibile ad una pandemia lo stato di eccezione si applica al Covid-19 un linguaggio bellico. Stiamo combattendo la guerra contro il virus. 
Chi non si vaccina (e quindi non accede al green pass) è un disertore. 
Chi si vaccina dimostra senso civico. 
Vi siete chiesti perché il vaccino non viene imposto per legge, anche se, per eccellenti costituzionalisti come Cassese, l'art. 32 giustificherebbe la vaccinazione obbligatoria? 
L'art. 32, pur ammettendo che un trattamento sanitario possa essere imposto per legge, limita questo intervento al paragrafo successivo che recita: «La legge non può violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana». Tutela cioè la collettività, ma anche l'individuo. E i trattamenti sperimentali sono esclusi dal codice di Norimberga, dalla dichiarazione di Helsinki, dalla convenzione di Oviedo. Il processo di Norimberga basta da solo ad evocare il nazismo. 
Gli imputati si difesero sostenendo di aver obbedito agli ordini. Per evitare che queste aberrazioni si ripresentassero fu stabilito un codice a futura memoria. Tra l'altro esso prevede che la sperimentazione sia ammessa solo se «il soggetto volontariamente dà il proprio consenso ad essere sottoposto ad un esperimento».
Senza accettazione volontaria l'esperimento non può avere luogo. Il vaccino è ancora in fase sperimentale. Cito dal bugiardino Pfizer e quindi faccio parlare direttamente le case farmaceutiche produttrici, perché sia ben chiaro che non sto riferendo il mio parere personale: «Per confermare l'efficacia e la sicurezza di Comirnaty il titolare dell'autorizzazione alla emissione in commercio deve fornire la relazione finale sullo studio clinico» e a lato «Dicembre 2023».
Sino al 2023 il vaccino sarà una terapia sperimentale con esiti futuri incerti. 
In questi giorni la senatrice Segre, sopravvissuta all'Olocausto, è intervenuta dicendo che è folle paragonare vaccino e green pass alla Shoah. Ci sarebbe una sproporzione tra le cose. Ma la senatrice sembra dimenticare che c'è sempre un inizio e la discriminazione è quell'inizio. 
Per parlare di regime autoritario non è necessario poi arrivare sino ai forni crematori. Basta che la normale vita democratica ed i diritti dei cittadini subiscano delle limitazioni.
In senso opposto va invece l'intervento di un'altra sopravvissuta all'Olocausto che milita invece sul fronte opposto, la signora Vera Sharav. «Conosco le conseguenze - dice la sopravvissuta - di essere stigmatizzati come diffusori di malattie». Il suo calvario è incominciato a piccoli passi con la segregazione ed il divieto sempre più esteso a partecipare alla vita sociale, a entrare in determinati contesti, a viaggiare.
La cosa che più mi ha colpito nell'intervento di Vera Sharav è la lucidità con cui collega il nazismo all'uso autoritario della medicina. In nome della scienza - ci dice - viene cancellato ogni principio morale della società.
Questa affermazione mi fa ricordare il fondamentale intervento di Agamben con la sua «Domanda» rivolta a tutti gli italiani. «Com' è potuto avvenire che un intero Paese sia senza accorgersene eticamente e politicamente crollato di fronte ad una malattia?». In nome della sopravvivenza e di quella che Agamben chiama «nuda vita» (una vita privata di ogni valore che travalichi la sopravvivenza biologica ), gli italiani hanno accettato di lasciar morire i loro anziani in solitudine negli ospedali, hanno accettato di incenerire i cadaveri senza sepoltura, hanno accettato la perdita di ogni principio morale. Ed hanno rinunciato alla vita sociale.
E questa adesione acritica da parte dei cittadini è per certi versi più inquietante dell'autoritarismo del governo. È un indice inequivocabile che i meccanismi dell'autoritarismo sono già stati introiettati da tutti noi come naturali e che appartengono ormai alla quotidianità e al nostro futuro.



5 commenti:

  1. Se partiamo dal presupposto che, piaccia o no, il famoso 97% degli umani attualmente sul pianeta è né più né meno spazzatura astrale-e per chi dovesse lamentarsi di questo mio continuo rimarcare la definizione, questa non è una mia idea od opinione, è ciò che le entità di dimensioni superiori ci hanno detto, ricordatevi che ai piani alti non esiste l'emotività tipica umana, nemmeno lo sdegno- capiamo di conseguenza come mai sia bastata la simulazione mondiale di un virus per mandare tutti i cervelli in tilt, tranne la famosa massa critica che è quasi al suo culmine.

    Se continuiamo a vedere ed analizzare le cose da un semplice punto di vista sociologico, politico, giuridico, antropologico, psicologico e quant'altro, tralasciando la parte spirituale e karmica, diciamo così, non avremo capito tutto, ma avremo sempre una visione parziale della realtà olografica in cui ci troviamo ad esistere.

    Per questo ribadisco ogni volta a chi segue questo ed altri blog di alto livello che è bene distaccarsi totalmente da ciò che accade.
    Si può e si deve agire su di sé, il resto del mondo non conta in quanto se anche i macro eventi della storia hanno un impatto sulle nostre vite, è anche vero che il nostro destino di anime in evoluzione non è necessariamente uguale a quello del 97%, se agiamo ora affinché per noi le cose si mettano bene.

    Sorgi parlava l'altro ieri di fine del governo Draghi e arrivo di un governo militare perché in nome della pandemia tutto è permesso.
    Voi dovete capire che queste buffonate sono l'ultimo disperato tentativo di vuoti a perdere illusi e collusi col potere marcio, di plasmare il mondo a loro immagine e somiglianza.
    Non potranno mai riuscirci, e meno che mai questa volta.
    Le forze in gioco ripeto sono infinite e infinitamente più potenti, l'essere umano è una scoreggina senziente che crede di essere indispensabile, nei prossimi 5 anni lo vedremo.

    Ragazzi avere paura della dittatura è ridicolo in quanto ci siamo dentro da sempre, la democrazia non è mai e poi mai esistita, i politici vivono chiusi nei loro palazzi coi loro privilegi, le regole valgono solo per noi, siamo nel Medioevo lo capite finalmente?

    Mollate il concetto dei tempi moderni e tecnologici, il tempo cronologico è fuffa e il Cogliona altrettanto, e se vi vaccinate è come se vi steste siringando perché nel videogioco a cui state giocando c'è una pandemia.
    Mi sono spiegata?
    Uscite dalla Matrix e sconfiggete Saturno- Chronos, solo così sarete finalmente davvero liberi.

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    1. Non paura della dittatura, ma di una possibile inoculazione forzata di sostanze contenute nei vaccini.

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    2. Non accadrà.

      Hai, avete sentito dell'attacco hacker al centro dati vaccini regione Lazio, collegato con tutti i database d'Italia?
      Vedremo gli sviluppi.

      Combattere, resistere, resistere.

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    3. Ho sento dell'attacco hacker, e siamo solo all'inizio, presto scatteranno altre controffensive.

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  2. Caro maestro, trasformarsi in cyborg fa paura, e vivere da zombi ancora di piu, è piu che naturale che sempre piu esponenti politici o di qualsiasi altro ambito stiano iniziano a svuotare il sacco, quando insorgono derive incommensurabilmente pericolose, scattano i meccanismi di emergenza, quei campanelli d'allarma quasi sempre ignoranti e inascoltati, ma qualcuno, qualche sconosciuto, l'anima sta iniziando a farsi sentire e ha decido di bypassare le resistenze della mente di superficie perchè vede fortemente minacciata la sua sopravvivenza, e mi sembra doveroso, anzi è doveroso dire le cose come stanno, sfruttando la tendenza naturale all'emulazione, se il popolino inizia a vedere e sentire che anche personaggi di un certo calibro svuotano il sacco, si crea un effetto contagio in termini positivi e contemporaneamente un effetto Coraggio. Il cittadino medio se ha delle valide guide e si coalizza può ancora boicottare e resistere a oltranza nei limiti del possibile, dopodiche quando si supera la linea di confine, è necessario adottare strategie in stile non dico da Rambo ma imparare l'arte del survival, della sopravvivenza in mezzo alla natura.

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