mercoledì 21 giugno 2023

GENESI DI UN PRESTANOME DI LUSSO



GENESI DI UN PRESTANOME DI LUSSO
Introduzione:

Ho precedentemente scritto un articolo surreale e registrato una scheda radiofonica in suo onore, in occasione del suo funerale. Un omaggio satirico al Cavaliere passato all'Oriente Eterno.
Dopo una settimana, conclusa la sua beatificazione ad opera di un popolo antropologicamente arretrato e suddito, è però giunto il momento di affrontare seriamente e con piglio storico chi era Silvio Berlusconi.
Non intendo parlare del Berlusconi politico, non mi interessa, quella è la seconda fase della sua vita, in realtà, quella più mite, più umana, anche più gioviale e simpatica, perfino filantropica ed altruista. In fondo aveva ottenuto tutto dalla vita, non poteva che dare il meglio alla fine.
Io, al contrario della vulgata mainstream e della contro-informazione anti & pro berlusconiana, non parlerò del Cavaliere dagli anni 90 fino alla sua morte, quella fase è nota a tutti.
Mi concentrerò sulla GENESI del personaggio, sulle origini negli anni 60, su cosa abbia rappresentato essere figlio di Lugi Berlusconi, ex impiegato, poi funzionario e direttore generale della Banca Rasini.
La Banca Rasini, il terminale lombardo di una filiera internazionale del riciclaggio della droga. Il salvadanaio dei Provenzano, dei Riina e dei più grandi narcotrafficanti mondiali.
Li è l'origine del male, li vengono fuori i primi fondi milionari per sviluppare la Grande Opera palazzinara e speculativa.
Subito dopo arrivano i fondi occulti miliardari di finanziarie svizzere, anche loro intente a riciclare fondi illeciti.
Tra gli anni 60 e 70, si realizza il grande salto di qualità.
In quel periodo si passa dalla mafia pecoreccia a quella dei colletti bianchi, intenti a riciclare decenni di malaffare nel mondo dell'edilizia, attraverso personaggi senza scrupoli, cinici, scaltri e intelligenti, che potessero interpretare il ruolo di PRESTANOMI.
Silvio fu uno di questi, il più importante, fu il PRESTANOME di lusso degli affari della criminalità organizzata.
Il migliore, il più paraculo ed affidabile "PublicRelationMan" che potessero trovare, il cavallo di razza prescelto per incarnare quel ruolo, e cavalcare la trasformazione di un paese ancora troppo contadino e antico.
Scordatevi la retorica del buon imprenditore, non lo è mai stato veramente.
Sicuramente un genio del pantheon thelemico, uno che avrebbe venduto la prole al miglior offerente pur di realizzare successo, fama e carriera. Un mix di cinismo, simpatia e capacità organizzative, un leone, un vero gladiatore pronto a tutto per realizzare i propri sogni.
Però, è giusto storicamente ribadire che tutto quello che ha realizzato in vita sua, non è mai stato realmente opera sua.
Lui è stato un meraviglioso, suadente e sorridente frontman di poteri mafiosi e massonici deviati.
L'uomo preposto a svolgere determinate imprese per conto terzi, in ultimo, la famosa scesa in campo richiesta da poteri occulti, atlantisti, gli stessi che necessitavano di aggiornare il sistema Italia, dopo aver promosso tangentopoli e distrutto la vecchia guardia.
La stessa vecchia guardia politica che aveva spianato la strada al più grande PRESTANOME della storia occidentale.
Tal Silvio Berlusconi...
T.F.A. ^^^

La Banca Rasini:
La Banca Rasini è stata una piccola banca milanese, fondata nel 1954 ed inglobata nella Banca Popolare di Lodi nel 1992. Il motivo principale della sua fama è che tra i suoi clienti principali si annoveravano i criminali Pippo Calò, Totò Riina, Bernardo Provenzano (al tempo, uomini guida della Mafia) e l'imprenditore e uomo politico Silvio Berlusconi, il cui padre Luigi Berlusconi vi lavorava come funzionario. Le dichiarazioni di Michele Sindona sulla Banca Rasini la fanno citare più volte da Nick Tosches, un giornalista del The New York Times, nel suo libro I misteri di Sindona, e l'hanno resa nota tra gli studiosi internazionali che si occupano della storia della Mafia italiana.
Quando il giornalista, chiese a Sindona (poco prima della misteriosa morte di quest'ultimo): «Quali sono le banche usate dalla mafia?» Sindona rispose: «In Sicilia il Banco di Sicilia, a volte. A Milano una piccola banca in Piazza dei Mercanti».
In effetti, le indagini successive alla retata dell'Operazione San Valentino dimostrarono ampiamente il ruolo della Banca Rasini nel riciclaggio dei soldi della mafia, ed i contatti dell'istituto coi più alti vertici mafiosi.

Operazione San Valentino:
L'Operazione San Valentino è stata un'inchiesta coordinata dai giudici Francesco Di Maggio e Pier Camillo Davigo sulle attività di Cosa Nostra a Milano negli anni '70 e nei primi anni '80. L'operazione, scattata dopo due anni di indagini nella notte tra il 14 e il 15 febbraio 1983, portò all'arresto di 37 persone e un altro centinaio ricevette comunicazioni giudiziarie su tutto il territorio nazionale, principalmente con l'accusa di associazione a delinquere di stampo mafioso.
La Criminalpol cominciò a seguire le mosse di Virgilio e Monti per arrivare al "Tanino" di cui si parlava nelle intercettazioni telefoniche e con cui era in contatto anche il mafioso Vittorio Mangano. Gli inquirenti scoprirono che quel "Tanino" era proprio il boss di Cosa Nostra Ugo Martello, membro della famiglia palermitana della Bolognetta, latitante dal 1965.
Alla fine del periodo di osservazione, la Criminalpol trasmise alla procura della Repubblica di Milano un rapporto di 500 pagine in cui metteva nero su bianco il traffico di stupefacenti organizzato da Cosa Nostra, i cui proventi venivano riciclati da attività finanziarie pulite. Tutto sotto il controllo della grande centrale del narcotraffico diretta da Cosa Nostra americana.
Contemporaneamente alle indagini della Procura di Milano, anche l'Fbi statunitense progettava la sua controffensiva alla rete del narcotraffico di Cosa Nostra americana, che sarebbe sfociata nell'operazione, e poi nel ben più celebre processo, Pizza Connection.
Mettendo sotto controllo i telefoni di New York, di San Paolo del brasile, di Caracas, di parigi e di diverse città svizzere e italiane, gli investigatori americani riuscirono a ricostruire la pista dei soldi sporchi verso e in uscita dalla Svizzera. Si scoprì quindi che molte delle Srl che avevano sede in Via Larga 13 (come la Prodalit e la Maprial) erano intestatarie dei conti correnti svizzeri su cui finiva parte dei soldi del narcotraffico e dove il padrone di casa era Ugo Martello.

I primi scandali (P2 E MAFIA):
Il primo scandalo a investire Berlusconi è stato il rinvenimento, nel 1981, della lista della loggia massonica P2 di Licio Gelli a cui il Cavaliere risulta affiliato dal 1978. 
La relazione della Commissione parlamentare d’inchiesta sulla loggia massonica confermò che alcuni operatori, tra cui Berlusconi, «trovano appoggi e finanziamenti al di là di ogni merito creditizio». La Corte d’Appello di Venezia lo condannò per aver giurato il falso davanti al Tribunale di Verona a proposito della sua iscrizione alla loggia di Gelli. 
Il 14 febbraio del 1983, grazie a un blitz delle forze dell’ordine, noto come "La notte di San Valentino", vennero arrestati a Milano numerosi imprenditori accusati di essere affiliati alla mafia. Nel mirino dell’attività di inchiesta finì anche la Banca Rasini, di cui Berlusconi si era spesso avvalso per i suoi affari, accusata di riciclaggio di denaro sporco.
Altro scandalo coinvolse invece la banca Arner di Lugano, l’istituto di credito cui faceva capo una parte cospicua del patrimonio finanziario di Berlusconi oltre che dei suoi più importanti manager, da Cesare Previti a Ennio Doris. 
La Arner Bank è stata, per anni, nel mirino di importanti inchieste condotte dal Tribunale di Palermo, per sospetta collusione con la Mafia, e di Milano, con l’accusa di essere «una sorta di lavanderia per il denaro sporco», così come scritto dal giornale l’Espresso che aveva seguito la vicenda. Uno dei fondatori della Banca Arner è Paolo Del Bue, romano, trasferitosi a Lugano che, insieme ad altri due soci, diede vita a una fiduciaria diventata poi Arner Bank nel 1994. Dagli atti giudiziari del ‘processo Mills’, l’avvocato inglese accusato di essersi fatto corrompere da Berlusconi per testimoniare il falso nei suoi processi, emerse che Del Bue gestiva i conti esteri di due società offshore, Century One Universal One, che facevano capo «direttamente a Berlusconi».

Alcuni stralci riassunti, tratti dal libro "Berlusconi. Gli affari del presidente"
di Giovanni Ruggeri.

- Secondo la menzognera agiografia berlusconiana, la costruzione della “città satellite” Milano 2, nei primissimi anni Settanta, sarebbe stato il primo “miracolo” compiuto dal Cavaliere Silvio Berlusconi.
La realtà dei fatti è assai diversa: quella di Milano 2 e dintorni è una vicenda originata da misteriosi capitali provenienti dalla Svizzera, scandita da prestanome e espedienti, da irregolarità e abusi, una vicenda accompagnata dal forte sentore dì tangenti e corruttele, e impregnata di collusioni col potere politico.

- Il 25 settembre 1968, nello studio di un notaio milanese, viene costituita la società Edilnord Centri Residenziali sas di Lidia Borsani & C., capitale sociale di 6 milioni di lire, oggetto dell'attività "operazioni immobiliari": la Borsani (cugina trentunenne del trentaduenne Silvio Berlusconi, e sua prestanome) ne è la socia accomandataria, con firma libera per somme inferiori a un milione - per somme superiori, occorre la preventiva autorizzazione scritta del socio accomandante. 

- Il socio accomandante, cioè chi conferisce alla società i capitali, è la finanziaria Aktiengesellschaft fúr Immobilienlagen Ag con sede a Lugano; gli anonimi capitali della finanziaria svizzera sono in parte depositati presso la International Bank di Zurigo, e pervengono alla Edilnord Centri Residenziali attraverso la Banca Rasini.
Il giorno dopo, 26 settembre 1968, la società Edilnord Centri Residenziali sas di Lidia Borsani & C. acquista dal conte Leonardo Bonzi, pagando la somma di oltre 3 miliardi di lire, l'area di 712.000 metri quadrati situata a Segrate, comprensiva delle convenzioni edilizie col Comune per la costruzione di 2,5 milioni di metri cubi di "opere di urbanizzazione primaria e secondaria".
Coi capitali forniti dalla Aktiengeselìschaft fúr Immobilienlagen Ag, sull'area segratese, il palazzinaro Berlusconi intende edificare una cittadella sul modello dell'avveniristica edilizia nordeuropea - una “città satellite” che verrà chiamata “Milano 2”.

- Forte dei capitali che affluiscono dalla Svizzera, dietro lo schermo societario prima della cugina e poi della zia prestanome, protetto dal potere politico milanese (DC e PSI), il palazzinaro Silvio Berlusconi appalta la costruzione materiale della “cittadella satellite” ad alcune note imprese edili (le quali spesso subappaltano a loro volta i lavori a piccole imprese e a cottimisti, ricorrendo anche al “lavoro nero”); colui che diverrà celebre come “costruttore di città”, in realtà non costruisce nulla: compra aree con capitali “svizzeri”, ottiene licenze, e dopo averne appaltata la realizzazione si occupa della commercializzazione degli immobili.

- La convenzione stipulata nel 1963 dal conte Bonzi col Comune di Segrate era comprensiva di un'area di 46.000 mq che il conte aveva venduto, nel 1966, a un oscuro Centro assistenza ospedaliera Monte Tabor di don Luigi Maria Verzé; nel luglio 1967, il compiacente sindaco segratese Turri aveva poi rilasciato a don Verzé licenza edilizia per la costruzione sull'area di una clinica geriatrica privata (“Ospedale San Raffaele”). La losca vicenda della clinica segratese e del suo spregiudicato promotore don Verzé si salda subito con quella di Milano 2 e del suo spregiudicato (e occulto) promotore Berlusconi, dando luogo a uno scandalo nello scandalo a colpi di abusi, irregolarità, e soprattutto collusioni politiche.
Don Luigi Verzé (prete “interdetto” dalla Curia milanese il 26 agosto 1964 con "la proibizione di esercitare il Sacro ministero") aveva potuto acquistare l'area del conte Bonzi grazie a un finanziamento statale di 600 milioni ottenuto attraverso i suoi stretti legami con alcuni leader della Dc romana; lo scaltro don Verzé intendeva edificare la sua clinica privata attraverso ulteriori finanziamenti statali che gli sarebbero pervenuti grazie agli stessi politici. Berlusconi, per ovvie ragioni, vedeva con estremo favore il sorgere di una clinica ospedaliera nei pressi di Milano 2, sarebbe stato più facile per la Edilnord risolvere il grave problema delle fragorose rotte aeree nel cielo della zona. Dunque, la Edilnord si assume il compito di "costruire" la clinica del prete spretato (si occupa cioè di appaltarne la costruzione alle imprese edili che edificheranno Milano 2).

- Per la berlusconiana Edilnord è una vittoria sul campo, celebrata da un volantino diffuso dalla cosiddetta “Associazione dei residenti di Milano 2”.
Penalizzati dal nuovo provvedimento sono anche i piloti aerei, i quali esprimono la loro ostilità alle nuove direttive di decollo (quelli dell'Alitalia segnalano la pericolosità della virata "a coltello" necessaria per rispettare la “radiale 244”, mentre quelli dell'Air France e della Klin affermano trattarsi di una rotta praticabile solo per decolli a vuoto, con aeromobili di piccola stazza, e in condizioni metereologiche pressoché perfette). La vicenda assume sempre più i connotati dello scandalo la stampa locale scrive di “Dirottamenti” aerei coi sistema della mafia".

- "Berlusconi lavora sott'acqua, non appare mai", scrive il quotidiano “Lotta Continua” il 25 marzo 1977. "Gli strascichi amministrativi e giudiziari si sono risolti senza danno per Berlusconi. Quel che sorprende è la capacità di Berlusconi di costruire una intera città senza praticamente possedere nulla di suo. Avvalendosi di potenti protezioni (e di alcune grosse banche come il Monte dei Paschi di Siena e la Banca Nazionale del Lavoro) Berlusconi ha venduto le case, e incassato i soldi, prima ancora di costruirle. 
Mentre la Edilnord mette in cantiere un nuovo villaggio residenziale, Milano 3, Berlusconi comincia a viaggiare, e avendo come intermediarie banche panamensi e lussemburghesi, combina affari in Medio Oriente e in Libia".
Nei primi anni Novanta, a distanza di un ventennio dagli scandali Segratesi che hanno accompagnato il sorgere di Milano 2, la berlusconiana Edilnord (ormai intestata al fratello Paolo, mentre Silvio è il nuovo presidente del Consiglio della “nuova" Repubblica italiana) riguadagna le cronache giudiziarie, nell'ambito dell' inchiesta "Mani pulite", per numerose altre vicende di speculazioni edilizie accompagnate da corruzioni e collusioni con esponenti politici speculazioni e corruzioni risalenti agli anni Ottanta del regime detto "Caf' (CraxiAndreottiFininvest).


https://www.tio.ch/dal-mondo/attualita/1658186/berlusconi-milano-venne-anni-silvio-cavaliere-scandali-aver-presidente-vita

https://it.wikipedia.org/wiki/Banca_Rasini

https://www.wikimafia.it/wiki/Operazione_San_Valentino

https://it.wikipedia.org/wiki/Delitto_Casati_Stampa


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