MOSCA 22 MARZO 2024:
La Russia in lutto e sotto shock. Sono 139 le vittime dell'attentato di venerdì 22 Marzo sera al Crocus City Hall di Mosca, il peggior attacco terroristico nella storia del paese da oltre un decennio. Secondo le Intelligence ed i media occidentali la responsabilità è dell' Isis-K che ha rivendicato l’attentato tramite il canale Amaq. Invece, il Cremlino sembra concentrare la sua attenzione sull’Ucraina, alimentando il timore che Mosca voglia attribuire a Kiev l’intera operazione per giustificare un’ulteriore escalation nel conflitto in corso.Quattro persone di nazionalità tagika arrestate dai servizi di sicurezza (FSB) sono apparsi domenica in tribunale, gonfi in volto, con lividi e segni di tagli, uno in sedia a rotelle.
Per loro è stata formulata l'imputazione per terrorismo e sono attualmente detenuti in custodia cautelare.
Isis-Khorasan, il ramo dell'organizzazione terroristica attivo principalmente in Afghanistan e nel Caucaso, ha rivendicato l'attacco, pubblicando prima le foto degli attentatori e poi un video dell'assalto dalla prospettiva dei terroristi
Politici russi accusano l'Ucraina di essere coinvolta. Kiev nega decisamente ogni addebito, ma fonti di intelligence Usa confermano la presenza di un “flusso costante di informazioni, fin da novembre, sull'intenzione dell'Isis di colpire in Russia”, informazioni che sarebbero state condivise con Mosca.
Isis-Khorasan, il ramo dell'organizzazione terroristica attivo principalmente in Afghanistan e nel Caucaso, ha rivendicato l'attacco, pubblicando prima le foto degli attentatori e poi un video dell'assalto dalla prospettiva dei terroristi
Politici russi accusano l'Ucraina di essere coinvolta. Kiev nega decisamente ogni addebito, ma fonti di intelligence Usa confermano la presenza di un “flusso costante di informazioni, fin da novembre, sull'intenzione dell'Isis di colpire in Russia”, informazioni che sarebbero state condivise con Mosca.
L'ISIS QUESTO SCONOSCIUTO:
Questa è la narrazione ufficiale dei media e delle rispettive propagande, ma noi dobbiamo capire una volta per tutte cosa significa ISIS.
L'ISIS è una fantomatica agenzia transnazionale che arruola fanatici disposti a tutto, mercenari islamisti che si prestano al ruolo di candidati manciuriani, che forse sanno di esserlo, forse no, visto il livello culturale che li distingue. Sicuramente lo sanno i loro mandanti e padroni che, in un network labirintico del terrore, vantano collegamenti con l'occidente, il medioriente ed oltre. Potremmo definirlo una sorta di moderna Spectre, con la sua gerarchia piramidale e devoti sacrificabili, talvolta ricattati e costretti a morire per cause ignote, vendute come guerre religiose e scontro di civiltà.
IL DOMINIO DELLE SOVRAGESTIONI:
Cui prodest le gesta di questa agenzia terroristica transnazionale?
Sicuramente non giova alle vittime dei loro attentati, non giova alla causa islamica, ma giova, gioco forza, ai complessi militari che producono e vendono armi, compresa tutta la variegata filiera annessa. Giova alle sovragestioni che gestiscono le superpotenze, tramite i Servizi deviati a loro collegati, dove troviamo al loro interno le Ur-logge di riferimento e tutte le multinazionali di un certo peso, compreso il network mondiale del narcotraffico e della vendita di organi umani.
Tutti questi attori sono coloro che traggono vantaggio, in modo più o meno diretto, dagli effetti di attentati terroristici.
Oggi, l'Ucraina è data per spacciata da tutte le Intelligence e dall'evidenza dei fatti. Gli USA non sembrano più interessati a finanziare i loro armamenti, preferendo se ne occupi l'Europa, oltretutto ci sono le elezioni americane alle porte e, soprattutto, l'Ucraina è stata completamente comprata, visto che si occuperanno di ricostruirla e di utilizzarla ancora come terra di mezzo per diversi traffici illegali (armi, strategie geopolitiche, droga, virus, pedofilia).
Peccato che il Military–industrial complex voglia continuare questa strategia dell'orrore per alimentare guadagni e certificare vecchi e nuovi rapporti di forza nello scacchiere internazionale.
Quindi, giova in primis al grande intreccio di affari in corso e, come fu per la vendita dei vaccini, le multinazionali impegnate in questa vasta operazione bellica sono arpie pronte a tutto pur di continuare i conflitti in corso.
Gli Stati Paralleli di ogni nazione sono intimamente collegati alle sovragestioni transnazionali che li contengono all'interno delle loro piramidi di potere.
Gli avatar governativi e politici vengono in secondo piano, compresi tutti i leader politici che conosciamo e, volenti o nolenti, sono anch'essi subordinati. Ricevono ordini, devono rispettare agende, sono ricattati e minacciati in continuazione.
Chi pensa che i conflitti siano decisi dai leader politici non ha compreso le sofisticate dinamiche del potere globale, e si limita al gossip ed al campanilismo di una fazione rispetto ad un'altra.
Il Military–industrial complex è una costola importante delle sovragestioni, essendo a sua volta sovragestione militare transnazionale, ed è deputato a creare scenari bellici per conto degli interessi condivisi dallo stesso network.Il terrorismo internazionale è quindi un'arma importante plasmata dai Servizi deviati per conto di queste entità superiori, e in scala lo stesso meccanismo avviene per il terrorismo interno, vedi storia della strategia della tensione, che è anch'esso plasmato ed infiltrato per essere utilizzato a vantaggio dello status quo.
Tornando all'attentato di Mosca, chi potrebbero essere i mandanti?
Vediamo di teorizzare 3 possibilità:
1- Proprio perché storicamente il terrorismo serve a stabilizzare e celebrare lo status quo, se questa nuova ondata di attentati colpirà, come in passato, anche paesi occidentali, i mandanti potrebbero essere gli USA e l'Inghilterra, insieme alla loro filiera diversamente declinata, che comprende anche paesi arabi oltre a diversi paesi allineati.
Questi governi sarebbero, come spiegato precedentemente, il mezzo per portare avanti l'agenda delle rispettive sovragestioni e non l'apice della piramide, pur essendo importanti pedine con il loro peso specifico.
2- Se l'attentato o eventuali futuri attentati, saranno confinati solo sul territorio russo, i mandanti potrebbero essere quelli della fazione opposta, ovvero le sovragestioni che hanno in Putin il loro avatar principale. In questa possibilità, la Russia verrebbe percepita dai media e dal mondo come vittima e non più solo come carnefice, e in patria, Putin come il salvatore dei due mondi. Quindi, sarebbe valida la suggestione di una false flag, ovvero, della strategia della tensione interna, nella sua accezione classica di cristallizzazione del potere ad libitum, anche e soprattutto simbolicamente nell'inconscio collettivo di un popolo.
3- La terza suggestione potrebbe riguardare la famosa strategia delle convergenze parallele, ovvero, un interesse comune nel creare caos per giustificare un inasprimento del conflitto, compresi paventati scenari nucleari. Una sorta di condivisione di regole, dove ognuno se la gioca e vinca il più forte, per stabilizzare i ruoli in campo e certificare nuovi rapporti di forza nel risiko globale, nel futuro Nuovo Ordine Mondiale.
L'occidente, gli USA, la corona inglese, Israele per conservare l'attuale leadership nello scacchiere internazionale, la Russia per ricrearsi quell'egemonia perduta, annettendosi i paesi satellite.
In questo caso le agenzie del terrore come l'ISIS, o la nuova variante ISIS K, sarebbero, come descritto, solo il mezzo arruolato all'uopo per velocizzare il processo in atto.
Lo stesso meccanismo sta avvenendo nel conflitto Israelo palestinese, dove Hamas, in una delle sue diverse declinazioni, diventa agenzia del terrore, in qualche modo manipolata dal nemico israeliano, e serve a giustificare l'attuale occupazione di Gaza, oltre che alimentare se stessa ed il proprio potere interno. Potere che poi sfruttano i suoi mandanti esteri, con il culo al caldo per alimentare altri rapporti di forza nel fragile e compromesso castello di carte mediorientale. Israele negli anni passati ha finanziato Hamas, osteggiando il processo di pace.
LA "CHAT ESOTERICA" DELLA SOVRAGESTIONE:
Le sovragestioni oltre a creare ed utilizzare i propri candidati manciuriani, in modo che i paesi sotto il loro controllo possano portare avanti le rispettive agende globaliste e di spartizione, necessitano di comunicazione simbolica, di messaggi, diciamo, abbastanza peculiari.
Questa comunicazione subliminale e simbolica non avviene tramite telefonate di ambasciata, ma tramite avvenimenti shock mediatici, come sciagure, delitti rituali, incidenti apparentemente casuali, ma sempre molto sincronici.
Questi eventi veicolati in mondovisione agiscono nell'inconscio collettivo delle popolazioni e servono a far metabolizzare i nuovi cambiamenti, che poi saranno accettati dalla maggioranza dell'opinione pubblica, quando si passerà alla fase successiva.
Nei piani alti servono a celebrare e stabilire nuove tappe, passaggi e mutamenti geopolitici.
Una sorta di messa rovesciata con i propri rituali e con i propri corpi sacrificali, come d'altro canto avviene per le religioni, con una garanzia di funzionamento di almeno 2000 anni, ma potremmo estendere i millenni all'era romana e, ancor prima, quella babilonese.
Il plagio emozionale è una garanzia che non scade mai.
Ecco che il crollo del ponte di Baltimora, potrebbe far da contraltare comunicativo/bellico all'attentato di Mosca, pur essendo apparentemente due episodi completamente differenti.
Il governatore del Maryland, Wes Moore, ha sottolineato l'importanza del porto di Baltimora per l'economia Usa e internazionale. "Il crollo del Key Bridge non è solo una crisi del Maryland. Il crollo del Key Bridge è una crisi globale. L'economia nazionale e l'economia mondiale dipendono dal porto di Baltimora".
Il ponte non è solo un’opera d’ingegneria, ma ha un significato simbolico come ponte della memoria, perché a livello ancestrale è collegato ad un luogo significativo come era il castello, rinato a difesa del passato. Contemporaneamente rappresenta il passaggio verso il futuro.
Il crollo del ponte rappresenta una scissione, una rottura dell'ordine costituito, quindi una nuova fase all'interno dello scontro in atto. Forse un segnale che qualcosa si è interrotto ed ora bisogna alzare il tiro e passare alla nuova fase bellica.
Questo a prescindere sia stato un incidente casuale o programmato e, personalmente, ritengo più logica la seconda possibilità. Comunque, in entrambi i casi, il messaggio è stato recapitato e le sovragestioni aspettano di raccoglierne i frutti.
La primavera è alle porte, il grande Moloch ha ancora fame.