domenica 10 marzo 2024

LA FORNERO E LA RESILIENZA DEI SUDDITI

               

L'odio profondo che nutro verso i neoliberisti "aristocratici" è forse superiore all'odio che nutro istintivamente verso qualsiasi dittatura.
Per esempio, ascoltando la Fornero che risponde malamente, evadendo la domanda sull'importanza dello Stato sociale, mi sale una scarica elettrica lungo il collo, simile alla cervicale, mi si gonfiano i linfonodi e le tempie mi pulsano.
Come rispondono i neoliberisti come lei ad una domanda del genere?
Evitano accuratamente di parlare di salari, di inflazione, di povertà generale, di sistema capitalista predatorio ed inumano, ti tirano fuori la parità tra uomini e donne ancora da colmare, ti dicono che siamo fortunati a non essere sotto una dittatura come la Russia e, dulcis in fundo, che un tempo il suo primo stipendio arrivò pure in ritardo.
Come per dire, ringraziate che oggi vi pagano puntualmente a fine mese (sottinteso, dovreste lavorare gratis, cari miei sottoposti).
A parte che esistono migliaia di realtà lavorative dove questo non avviene. C'è gente che aspetta stipendi da mesi e da anni, che ha crediti verso aziende, cooperative e pure verso lo Stato, ma la cosa più grave è quella di non mettere MAI in discussione il nostro sistema e le sue grandi e gravi ingiustizie sociali.
Cosa si è inventato il potere costituito?
Ha oscurato l'annoso problema, sostenendo falsamente e strumentalmente i diritti civili, l'ambiente, facendo accettare ai sudditi un termine spaventoso, la RESILENZIA.
La resilienza ha sostituito, non casualmente, il termine RESISTENZA, che ha connotati più rivoluzionari.
Chi è più resiliente vince il premio e può sentirsi parte del sistema, ma difficilmente risolverà i suoi problemi economici.
Il cavallo di Troia dei tanto agognati diritti civili, del Green, del digitale, dell'AI e, prima ancora, della vaccinazione obbligatoria, rappresenta lo specchietto per le allodole per giustificare un sistema sempre più reazionario e classista.
In questo modo il sistema si presenta buono e compassionevole, moderno e progressista, potendo contrapporsi con altri sistemi dove la libertà non esiste.
Come per dire, inutile facciate resistenza, il nostro è il migliore dei mondi possibili, altrove è anche peggio, non può esistere nessuna messa in discussione dello status quo, pena essere classificati come passatisti, sovranisti, complottisti, rompicoglioni, ecc ecc...
Che poi è il classico assunto dei regimi quello di censurare qualsiasi criticità e di presentarsi come i meglio illuminati possibili.
La Fornero (nomen omen) è colei preposta a farci accettare questo brutto mondo, usando la RESILIENZA, ovvero l'accettazione di un regime sempre meno democratico e più ingiusto, perché sono i cosiddetti BUONI a chiederlo e ad imporlo alle masse.
Non solo, i cosiddetti BUONI, sono anche coloro che ammiccano ai diritti civili (senza mai risolverli, per esempio, economicamente) sbandierandoli perché non possono sbandierare altro.
Perché mentre li sbandierano, ti stanno togliendo potere d'acquisto e diritti sociali, lavoro, pensioni e felicità.
Senza considerare che proprio le sue infami riforme colpirono in primis proprio le donne e le madri di famiglia, altro che parità di genere.
Allora, quando sentite un neoliberista cianciare di economia, raccontando una fraccata di balle, dividendo la popolazione, scaricando la colpa di ogni cosa sui cittadini, voi pensate che quella persona è solo un fascista mancato, molto più raffinato e osceno di qualsiasi squadrista.
Ovviamente, la Fornero rappresenta solo l'ultimo anello di questo sistema, ci sono personaggi ben peggiori e osceni.
Lei è solo quella pagata per metterci la faccia e cianciare di economia, come quella volta che finse un irritante pianto di coccodrillo verso i suoi cari sottoposti!






6 commenti:

  1. Ma no Maestro, perché ti fai il travaso di bile? Non serve ed è dannoso per la tua salute! Un sano distacco e un bel vaffanculo è quello che ci vuole, e sai perché.
    Sono gli italiani a voler essere sudditi caro mio, non certo la Fornero.
    Ricorderei a tutti che se siamo nella merda fino a ben oltre il collo è solo colpa nostra. Una massa di smidollati confusi sul loro stesso sesso tra le gambe non va molto lontano nella vita e tantomeno nella storia.
    Le rivoluzioni esterne o interiori che siano - e servono entrambe, hai voglia se servono e lo capirete presto- richiedono una gran dose di coglioni e disciplina, qualità che nessuno sembra avere più.
    Ancora c'è chi va a votare per la merda, c'è chi non ci va e aspetta il ritorno della monarchia mentre si proclama cattolico...come se inginocchiarsi davanti a una statua o un crocifisso fasullo non fosse già abbastanza ridicolo, no hanno bisogno di inginocchiarsi pure davanti a uno stronzo o stronza umanoidi che si autoproclamano Re/ Regina sulla base del nulla al quadrato, tanto per non farsi mancare la dose di autoumiliazione e schiavitù consenziente quotidiane.
    A me poi dello stato, sociale o meno non frega un abbondante cazzo, riesco a tollerare al massimo il concetto di città stato come nel Medioevo, e pure troppo è. Ma governare un numero minore di coglioni è sempre meglio di uno stato centrale che non fa un cazzo per nessuno e ne ha milioni sotto.
    Indignarsi per questa società è inutile, va lasciata al suo miserabile destino. Ricordate che il karma è individuale, fregatevene della direzione che prende il resto del mondo.

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    1. Non è che mi indigno per la società in quanto tale, ma per le conseguenze MATERIALI che ne derivano. Non è il feticcio dello stato sociale, ma cosa rappresenta averlo piuttosto che no. Dove non c'è si vive peggio. E' una questione meramente pragmatica ;-)

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  2. Una volta presa coscienza che lo Stato esiste come entità contro il cittadino abbiamo già fatto un bel salto quantico, per parlare in termini New Age. Lo stato sociale non è che uno dei tanti contentini che il sistema concede ai suoi schiavi -che si illudono di essere cittadini- onde evitare appunto che i suddetti schiavi capiscano di essere in catene e si ribellino a quelle catene. A proposito di economia "liberista", solo sulla questione-frode tasse ci sarebbe da scrivere una intera enciclopedia.
    Credere ad uno stato sociale all'interno di un sistema capitalistico disumano per natura è pura contraddizione in termini, e sfida qualunque logica. E incazzarsi con la Fornero o chiunque è solo una perdita di tempo.
    Laddove manca consapevolezza individuale non può esserci coesione sociale o equità o qualunque altra bella cosa, per il semplice motivo che chi non capisce un cazzo del mondo in cui vive crede che questo schifo sia l'unico mondo possibile e non fa nulla per cambiare sé stesso e quel mondo.
    Tu ad esempio sei molto avanti nella comprensione ma sei ancora nella fase esteriorizzata, credi che tutto dipenda dalle circostanze esterne quando è esattamente l'opposto. Tutto ciò a cui diamo potere prima o poi finisce per schiacciarci. Persino le cose che crediamo di possedere noi ci possiedono senza che ce ne rendiamo conto. Prima usciamo da tutte ste manipolazioni e meglio è. Basterebbe dire NO a tante cose e crollerebbe la prigione di cartapesta che quelle merde delle élite hanno già trovato pronta intorno all'umanità e hanno approfittato per renderla reale quando reale non è.
    Nulla lo è se non nella nostra testa.

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    1. Macché fase esteriorizzata. Certo che dipende da noi il nostro destino, ma sono due piani diversi. Un conto è il piano ideale-spirituale, un conto è il vivere nel miglior modo possibile e senza rotture di coglioni. I liberisti sono dei cani che vanno stroncati perché sono forze dell'ostacolo. Non basta SAPERLO e guardare l'empireo come una rappresentazione, bisogna anche viverci al meglio e tutto ciò che favorisce il meglio va per logica difeso e contrapposto. Per un fatto pratico. Se vado in un ristorante voglio mangiare bene e, possibilmente, non farmi derubare. Ecco, basta applicare questo banale esempio su tutto e forse è più chiaro il concetto. :-)

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  3. Vale la pena ricordare a te Maestro e a tutti coloro che ci leggono, che noi siamo spirito che fa esperienza di materia. Quindi no, i due piani non sono assolutamente separati né diversi. L'uno non esiste senza l'altro dalle nostre parti. Pertanto dobbiamo sempre fare molta attenzione alla realtà che creiamo ogni giorno, perché poi quella realtà ci piglia a calci in faccia e finiamo per piagnucolare dicendo che è a causa della sfortuna che ci perseguita. E invece no.
    Una frase molto bella non ricordo di chi dice che la vita è il 10% ciò che ci accade e il 90% come reagiamo ad essa.
    Noi dovremmo fare in modo che ciò che ci accade sia controllabile al 99%, lasciando giusto un 1% di imprevedibilità.
    Se vai al ristorante temendo già di essere derubato e di mangiare male, è esattamente ciò che finirà per accaderti. Dobbiamo cambiare questa merda di processi mentali che abbiamo e trasformarli in pensiero creativo costruttivo, non distruttivo. Il pessimismo cosmico sdoganato da secoli di filosofi del nulla è una grandissima puttanata. Dobbiamo rivoltare noi stessi come un calzino e tutto cambia di botto.
    Con l'aiutino di forze esterne, ovviamente.

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    1. Proprio per fare in modo che ciò che ci accade sia controllabile al 99%, lasciando giusto un 1% di imprevedibilità, bisogna CREARE cose buone, nel caso specifico lo Stato Sociale che ci permette quello di cui sopra, o banalmente, mangiar bene. Ma per mangiar bene e poterti curare bene, devi vivere in un modello di società migliore di questo, modello che avevamo raggiunto quando eravamo più illuminati. APPUNTO, proprio per quello che dici tu che dobbiamo preservare le poche cose buone che ci permettono di stare bene! :-)

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