martedì 17 dicembre 2024

TODO MODO E I CODICI OCCULTI DEL POTERE



Torno a parlare del film Todo Modo, capolavoro assoluto della cinematografia italiana e non, diretto da quell'eretico di nome Elio Petri, grande regista ed innovatore, purtroppo scomparso prematuramente nel 1982. 
Todo Modo è il perfetto esempio di come funziona il potere dietro le quinte in presenza di cambiamenti epocali, di grandi reset della storia, di aggiornamenti di sistema. 
Todo Modo ci rivela la grammatica rituale del potere, le sue liturgie, i suoi messaggi in codice, la sua operatività occulta.
Ovviamente, il film di Petri è contestaulizzato negli anni 70 e parlava di quel mondo, ovvero, la crisi della Democrazia Cristiana, il suo tragico epilogo, prevedendo nella sua visionarietà la morte di Aldo Moro, nella pellicola interpretato da un grandioso Volonte'.
Quello che stupisce di quest'opera senza tempo è l'analogia con il presente.
Il film inizia descrivendo una pandemia in corso dove, agli angoli delle strade, la croce rossa invita alla vaccinazione obbligatoria. Non c'è nessuno in giro, a parte le auto dei politici che si devono recare in un eremo bunker dal nome emblematico Zafer, per svolgere gli esercizi spirituali di Ignazio di Loyola, superiore generale dei gesuiti.
All'interno dell'eremo bunker verranno descritte le lotte intestine tra i vari accoliti e le loro morti con relativo contrappasso massonico, fino all'estinzione.
Facciamo un quadro storico introduttivo.
All'epoca nella seconda metà degli anni 70 eravamo in presenza di grandi cambiamenti della società. Ricordiamo la stagione della strategia della tensione, la crisi petrolifera, la situazione mediorentale, il cambiamento dei costumi sociali. Era un mondo che si stava modernizzando, affacciandosi nei ruggenti anni 80, di li a poco sarebbe crollato il Muro di Berlino, il comunismo sovietico e, soprattutto, ci sarebbe stato lo scontro sotterraneo tra poteri forti, tra superlogge per ridisegnare il quadro generale e per creare un nuovo ordine mondiale con nuovi indirizzi politici più neoliberisti e verso modelli di democrature, dove i diritti sociali sarebbero stati decisamente compressi. 
Un modello opposto a quello del boom economico vissuto negli anni 60, dove le fazioni delle superlogge vincenti furono successivamente quelle neoaristocratiche e reazionarie, fazioni della sovragestione che avrebbero cooptato anche le sinistre occidentali, spostandole sempre più su posizioni padronali e turbocapitaliste.
Nel 1975 uscì The Crisis of Democracy un rapporto chiave scritto nel 1975 da Michel Crozier, Samuel P. Huntington e Joji Watanuki per la Commissione Trilaterale.
Il rapporto affermava che negli Stati Uniti i problemi di governance "derivano da un eccesso di democrazia" e quindi si chiedevano azioni "per ripristinare il prestigio e l'autorità delle istituzioni del governo centrale”. 
Questo è stato lo start di partenza per il grande reset dell'epoca, molto simile a quello che è avvenuto nel nostro mondo a partire dall'attentato delle torri gemelle nel 2001, fino alla pandemia e gli attuali conflitti.
Il film di Petri, quindi, non si limita a parlare della situazione contingente italiana e della disfatta della politica centrista DC, ma vuol rappresentare l'archetipo del reset politico e geopolitico, della purificazione generale per l'edificazione del nuovo tempio. 
La pandemia nel suo caso, ritengo sia simbolica, ma forse lo è stata anche quella che abbiamo vissuto nella realtà a partire dalla data simbolica 2020. 
Todo Modo è uno spartiacque tra vecchio e nuovo mondo, valido negli anni 70 e valido ancora oggi, perché si porta dietro la stessa metodologia, simbologia, la stessa prassi del potere che non è mai cambiata.
Anche per questo motivo è conseguente la previsione degli eventi, perché una volta introiettata questa grammatica operativa, è più semplice disegnare il futuro dell'uomo e delle società. Motivo per cui Elio Petri riuscì in qualche modo a prefigurare la morte di Moro, che sarebbe avvenuta due anni dopo l'uscita della pellicola.
Pandemia come purificazione, esercizi spirituali nell'eremo Zafer come costruzione di nuove forme pensiero (diremmo oggi) e sede degli omicidi rituali di tutti i servitori della causa, non più utili e sostituibili, allora come oggi. Il reset è servito.
Oggi molti eventi scatenanti sono stati preceduti da casi di cronaca nera. 
Ad ogni step della guerra russo-ucraina e israelo-palestinese, ci sono stati segnali mediatici inerenti altre faccende, ma intimamente correlati. Non solo tramite omicidi mediatici come messaggi in codice, ma anche eventi simbolici come la celebrazione di Macron a Notre Dame, Elon Musk e la comunella con la Meloni, nuove governance eteropilotate in Siria, elezioni invalidate in Romania, prove di regime in Corea del sud, attentato a Mosca, che rappresentano tappe del nuovo giro dell'oca per ridisegnare il nuovo assetto globale.
C'è qualcosa in più nell'opera di Petri, qualcosa che forse a lui in parte sfuggiva, ma che aveva ben delineato nella sceneggiatura, tratta dal romanzo omonimo di Sciascia, in buona sostanza modificato e spinto agli eccessi. Quel qualcosa riguardava proprio gli omicidi rituali mediatici che spesso abbiamo analizzato da tempo. 
Sono gli anni 70, quindi anche gli anni del Mostro di Firenze, prodromo italico mediatico di tantissimi casi irrisolti o mal risolti di delitti che hanno spaventato l'opinione pubblica. 
Il cambiamento del vecchio reset prevedeva l'utilizzo di questa strategia della tensione, ovvero, la costruzione di omicidi rituali dove fossero incolpati semplici cittadini come capri espiatori, facilmente manipolabili.
Ecco che, Todo Modo, descrive a latere anche questo mondo che, dai piani alti si riverbera nel micro mondo, utilizzandolo come teatro di una strategia della tensione domestica per creare forme pensiero, egregore atte a rieducare le nostre menti.
Il film Todo Modo, non a caso, dimenticato dall'intellighenzia nostrana, è l'unico film al mondo dove vengono spiegati esplicitamente gli omicidi rituali mediatici ed i relativi messaggi in codice. Tutto il film, che già presentava diversi livelli di lettura, oltre a presagire una pandemia e una vaccinazione obbligatoria utilizzata simbolicamente come reset generale, vuole comunicarci tanto altro. 
Invito tutti a vederlo o riverderlo con calma, alla luce dell'alfabetizzazione avvenuta negli ultimi anni, dello svelamento di certe dinamiche, allo sdoganamento di certe tematiche che, un tempo, non potevano essere comprese, se non da pochissimi eletti.
Senza volere spoilerare, a 1.34 minuti viene spiegata in maniera plateale, chiara e diretta la funzione dei messaggi in codice relativi agli omicidi rituali che, per osmosi, funzionano come quelli della cronaca nera. 
Non solo, Petri nellla storia si spinge ancora più avanti, teorizzando multi-omicidi sacrificali (un esempio nel mondo reale potrebbero essere stati gli omicidi del MDF) che vanno a formare un multi-codice con un significato finale che ne spiega il senso, il valore simbolico, i mandanti occulti e la funzione liturgica nera.
Non a caso, e pochi l'hanno notato, i manifesti e la locandina del film presentano una donna fatta a pezzi, che però nulla sembra aver a che fare con la storia del film, ma ricorda invece qualcosa inerente più alla cronaca nera. Invece, c'entrano eccome questi elementi, perché tutto il film parla di omicidi rituali, eseguiti e realizzati attraverso il contrappasso massonico, di messaggi esoterici, spiegati come mai è stato fatto prima.
Il film ha una struttura noir con forti tinte grottesche, tipiche di Elio Petri.
La pessima critica cinematografica marxista dell'epoca, che ha sempre ignorato gli aspetti più profondi della realtà, purtroppo si soffermò solo sull'aspetto politico della crisi della DC, fattore presente, ma solo come espediente narrativo per spiegare la grammatica del potere, del suo backoffice e di come agisce quando utilizza gli omicidi sacrificali con annesso contrappasso.
Lo stesso regista che era un marxista eretico anticonformista, doveva vestire le sue opere con un linguaggio comprensibile al suo ambiente, ma tutto in funzione dello svelamento del linguaggio occulto del potere.
Quasi tutti i suoi film hanno questo doppio, triplo livello.
La scena emblematica in questione è la seguente (a 1.34 min):
Moro/Volonte' nella cripta delle catacombe dell'eremo Zafer parla con il magistrato, chiamato dopo i numerosi delitti che si susseguono tra i politici e vip, durante gli esercizi spirituali. Gli spiega cosa ha scoperto: "Dottore, io devo prospettarle un'ipotesi, dura, dolorosa, amara ipotesi, ma credibile, dato il momento che la nostra vita politica sta attraversando in questi anni, e i legami che sempre più tenacemente l'avvingono alla cronaca nera, alla malvivenza, alla fantascienza... 
"Dottore, attraverso i morti, qualcuno, non so chi, intenda, non si chi, VUOLE FARCI PERVENIRE UN MESSAGGIO, UN AVVISO, UN SEGNALE, tutututu... ".
Buona visione...



1 commento:

  1. Sicuramente Petri aveva letto Steiner, che già ai primi del '900 profetizzava pandemie vere o presunte e vaccinazioni obbligatorie atte a uccidere l'anima delle persone, e quindi lo raccontò nel suo film.
    E poi gli artisti sono sempre parecchi passi avanti alla gente comune ed entrano in contatto con il campo di informazioni, anche senza rendersene conto.
    Riguardo a Moro, credo sia memorabile l'articolo che anni fa scrisse Franceschetti sul vero motivo dell'omicidio, legato a Tommaso Campanella e alla sua opera più conosciuta, "La città del sole", e il famoso codice Mor di cui parlava la Carlizzi. E Mor era il nome di uno dei principi assistenti del Principe Sole o Metafisico nell'opera di Campanella. Nella vicenda Moro troviamo infatti la radice Mor: Moro, Moretti, Morucci.
    Ogni tanto lo rileggo perché per me resta una delle migliori ricostruzioni esoteriche dei motivi per cui Moro fu sacrificato.
    La Massoneria non è per tutti.
    E con questo intendo che per comprenderla bisogna dedicarle più vite, non certo una. Le azioni che i suoi membri compiono sono tessere di un enorme puzzle di cui solo chi ha una visione molto dall'alto può vedere, o giochi a incastro come le Matrioske. Per comprendere ciò che accade oggi bisogna risalire a eventi di "secoli" fa, tutti sono legati da un filo -rosso sangue? D'argento?- che solo i più pazienti, meticolosi ed esperti studiosi e ricercatori possono collegare, nessun altro.
    E questo perché loro sono avanti nelle conoscenze occulte ovviamente.
    Se uno capisce veramente che tutto accade nello stesso medesimo istante e che non esistono passato e futuro, capisce anche che non c'è un reale lasso di tempo di secoli attraverso cui la Massoneria agisce, ma è tutto ora, e qui e lo stiamo creando noi.
    Todo modo è adesso perché è sempre adesso, come tutto il resto.

    La Massoneria scomparirà quando l'essere umano capirà che è lui stesso a creare la realtà e quindi non avrà più bisogno del mistero e dell'occulto, che non esistono, sono solo ciò che non viene compreso e null'altro.
    E con essa scompare pure questo sistema di cose, di cui l'essere umano sembra avere ancora bisogno perché non conoscendo profondamente sé stesso ha bisogno di credere nell'ignoto, lo sconosciuto, il marcio e l'orrendo, la guerra e ogni devianza.
    E questo Ignazio di Loyola e i Gesuiti lo sapevano -e sanno- molto bene. Come scrissi sotto il primo tuo articolo riguardo al film, le tecniche gesuite sono molto sciamaniche.
    I nostri "amici" sono fisici quantistici.
    E l'umanità addormentata.

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