mercoledì 5 febbraio 2025

TRUMP IL SALVATORE E IL DESTINO DI GAZA



Trump incontra Nazinyahu e svela il suo piano per Gaza.
C'è chi sostiene faccia parte di una sofisticata strategia dell'orrore, dove gli intenti siano ribaltati rispetto alle apparenze.
Peccato che questa strategia faccia acqua da tutte le parti, in quanto Trump è stato pesantemente sostenuto e finanziato (e salvato anche dai suoi processi) dagli ambienti più forti del sionismo occidentale.
Si, forse la guerra a senso unico terminerà, ci saranno pause gestionali programmate, ma a quale costo umano?
Gaza come una nuova Bali dove poter impiegare i palestinesi rimasti nelle riserve indiane come mano d'opera a costo zero.
Per tutti gli altri superstiti, il destino prevede un espatrio da quelle terre, un esodo biblico dove nessuno li vuole.
Trump ha annunciato aumenterà le spese militari a favore di Israele, non escludendo una sua presenza militare per gestire il nuovo corso a Gaza, oltre a completare una criminale colonizzazione della Cisgiordania, attentato dopo attentato, strage dopo strage, sempre a danno della popolazione palestinese locale, prossima all'estinzione.
Chi pensava ingenuamente e stupidamente arrivasse il SALVATORE dall'alto dei cieli, oggi e in grande ritardo storico, spero si renda conto di aver sbagliato tutte le analisi geopolitiche.
Il Trump "pacificatore" delle prime elezioni, sostenuto anche da poteri massonici progressisti, per scardinare e riequilibrare la livella nel pantheon della sovragestione dell'epoca, ha abdicato al suo ruolo di medium alternativo.
Oggi Trump risponde in toto SOLO a poteri nuovi, per quanto antichi, ed è in mano completamente alla fazione neo-con, ai fondi sionisti, alle logiche di avanzamento dell'agenda globalista, alla sua evoluzione strutturale e radicale che, insieme a Musk, contribuisce a plasmare per conto terzi.
Per imporsi al popolino ingenuo e confuso, ha strizzato l'occhio strumentalmente anche agli ambienti della controinfoirmazione, tornando ad alimentare la polarizzazione destra-sinistra, nel solco della tradizione della strategia della tensione atlantista.
Kennedy, Rubbio, Tulsi Gabbard sono serviti per ripulirsi la facciata ed attrarre "terze posizioni" che non si riconoscevano negli assetti degli schieramenti tradizionali USA.
I contentini sulla contrapposizione riguardo il radicalismo woke, l'uscita dall'OMS e il presunto svelamento sugli omicidi Kennedy e King, sono serviti proprio ad indentificarlo come il nuovo rivoluzionario che sconvolge gli schemi.
In realtà, la sua funzione politica è quella di aggiornare ed evolvere l'agenda della sovragestione, facendo credere di confliggerla.
Abbiamo giustamente criticato aspramente i DEM, ora dobbiamo farlo con Trump, perché entrambe le fazioni rispondono a poteri superiori. Poteri contrapposti, ma sempre pervasivi e autoritari. Oltretutto, poteri dove talvolta le agende si sovrappongono.
Il sionismo, l'agenda transumanista che oggi compie il balzo quantico, dopo il testing di massa sulla pandemia e la scesa in campo di Musk, e l'anarco-capitalismo che impera.
Le fazioni politiche possono SOLO gestire faccende di cortile e marginali, per il resto, seppur contrapposte su di un livello politico quanto effimero, sull'altro spesso coincidono, con buona pace dei beoti qanonisti, cavalli di troia della sovragestione e di tutti coloro che ancora tardano a comprendere lo schema del potere e le sue meccaniche "divine".


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