giovedì 5 ottobre 2023

PESCA MECCANICA

            Vignetta di Ramon Angelo Bonandini (2023)


Oggi non parleremo di complotti internazionali e segreti inconfessabili, ma di spot e di pesche di una nota ditta italiana. Una ditta fondata originariamente grazie a Nelson Rockfeller negli anni 50, politico repubblicano USA, della ancor più nota famiglia miliardaria.
A metà degli anni cinquanta l'imprenditore Nelson Rockefeller fondò, tramite la International Basic Economy Corporation (IBEC), assieme ad alcuni soci italiani, la prima catena italiana di supermercati, la Supermarkets Italiani S.p.A. Dopo alcuni contatti con importanti gruppi industriali e commerciali, tra cui La Rinascente, grazie anche ai contatti alla Camera di Commercio italo-americana, fu possibile reperire soci interessati alla proposta. La società fu costituita il 13 aprile 1957 a Milano come Supermarkets Italiani S.p.A e un capitale sociale di un milione di lire sottoscritto per il 51% dall'IBEC e per il restante da azionisti italiani - gli industriali tessili Bernardo e Guido Caprotti (18%), gli imprenditori e proprietari del Corriere della Sera Mario e Vittorio Crespi (16,5%), Marco Brunelli, figlio di un noto antiquario milanese (10,3%), la principessa Laetitia Boncompagni, amica personale di Nelson Rockefeller (3%) e Franco Bertolini, consigliere finanziario dei Crespi (1,2%).

La pesca incriminata, del recente spot che i media hanno trattato, ritengo non sia la vera pietra dello scandalo. Tutti si sono divisi sull'opportunità di mettere in scena una storiella che vede una famiglia di genitori divorziati, dove la loro piccola figlia cerca di farli riconciliare. Lo spot inizia con la spesa al supermercato, dove la bimba afferra la pesca e la aggiunge al carrello. Poi si passa a scene di vita quotidiana e casalinga, fatta di giochi tra la madre e la figlia, fino all'arrivo del padre che suona il campanello.
La bambina scende, abbraccia affettuosamente il babbo e gli dona il frutto, dicendo che è un regalo della mamma. Cambio di scena, il padre si volta un po' triste guardando la finestra della casa dove la ex moglie li sta osservando, poi sorride alla figlia, incassa il regalo felice e contento, e mette in moto la macchina.
Spot azzeccato, strappalacrime, emozionale, funzionale al marketing della nota ditta, ma pare non andar bene ai "sinistri", mentre ai "destri" sembra piacere molto, tanto che la Meloni e Salvini sui social lodano la pubblicità come fosse una fiaba moderna.
La vicenda doveva finire qui, ovvero, nel dimenticatoio generale e nel vuoto pneumatico del multiverso, invece, diventa argomento principe e molto dibattuto, tanto da oscurare tutti i problemi che il bel paese sta mal affrontando (immigrazione, inflazione, stipendi, sanità, sicurezza).

Lo spot è talmente funzionale allo status quo che oscura pure i recenti omicidi mediatici e la geopolitica per 10 giorni, in attesa di nuove tragedie. Allora sorge qualche piccolissimo sospetto che, dico forse, la vicenda dibattuta sia strumentale a tutta la politica, quella governativa e di opposizione, per deviare dai veri problemi, per prendere tempo, per fare la solita distrazione di massa.
Distrazione di massa non solo riguardo alle notizie di interesse nazionale, ma anche interne alla stessa nota ditta alimentare, inquisita per aver evaso ben 220 milioni di euro, tra tangenti, comportamenti antisindacali, sfruttamento dei lavoratori, mobbing e tanto altro.
Ecco, di questo nessuno o pochi sembra voler parlare.
- Il Nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf di Milano, in un'inchiesta del pm Paolo Storari, ha eseguito un sequestro preventivo d'urgenza per quasi 48 milioni di euro nei confronti di Esselunga in un'indagine con al centro una presunta "somministrazione illecita di manodopera".
È stata accertata, secondo l'accusa, "una complessa frode fiscale" col meccanismo dei "serbatoi di manodopera". La "condotta" di "Esselunga, di carattere fraudolento, dura da numerosi anni e ha comportato non solo il sistematico sfruttamento dei lavoratori ma anche ingentissimi danni all'erario". Lo scrive il pm di Milano Paolo Storari nel decreto di sequestro, eseguito dal Nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf, a carico di Esselunga per quasi 48 milioni di euro per una presunta frode fiscale col sistema dei "serbatoi di manodopera". Sono indagati l'ex direttore finanziario del colosso dei supermercati, Stefano Ciolli, e Albino Rocca, attuale direttore finanziario. Ed Esselunga per la responsabilità amministrativa degli enti.
Tutto fa brodo per non trattare argomenti seri e spostare i bersagli sulle sciocchezze familistiche, peraltro, da parte della sinistra senza comprendere il messaggio celato nello spot, e da parte della destra, pensando erroneamente sia una storiella che voglia esaltare la famiglia tradizionale. Lo spot mette in scena una famiglia divorziata che rimane tale, infatti, il padre continua ad essere un padre divorziato e non torna dalla sua ex moglie, si limita a portare fuori la figlia, non c'è un lieto fine da soap-opera.
Quindi, viene di fatto certificata la normalità di una famiglia divorziata o separata, con tutte le sue dinamiche, i suoi problemi, i ricordi e le naturali aspettative di una bambina che vorrebbe riunire i genitori, ma alla fine non riesce, perché rimane forse un sogno per bambini, mentre la vita va avanti. Praticamente una fotografia della realtà, di una realtà ovviamente edulcorata e da Mulino Bianco, ma non possiamo pretendere di più da una pubblicità del genere.
Gli autori utilizzano l'aspetto emozionale solo per catturare l'attenzione dei consumatori, per fini di mero marketing, non c'è nessun risvolto politico sul tema diritti civili.
Semmai c'è la volontà della nota ditta di voler apparire candida e unificatrice, nonostante i suoi reati, oscurando così la sua storia giudiziaria e presentandosi agli italiani di tutte le generazioni come garanzia di qualità e di valori.

Una "PESCA MECCANICA" che appare poco naturale!

https://www.ansa.it/sito/notizie/cronaca/2023/06/22/frode-fiscale-sequestrati-quasi-48-milioni-a-esselunga-_75ca560f-5e9e-47c0-aba2-bfae91e3bafe.html

https://milano.repubblica.it/cronaca/2023/06/30/news/gip_di_milano_convalida_il_sequestro_di_48_milioni_a_esselunga_ipotesi_del_pm_sfruttamento_dei_lavoratori_e_danni_allera-406254777/

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