L'Eurovision, ovvero, il nuovo panem et circenses per la bambinizzazione di Stato.
Una kermesse talmente fica e democratica che veicola orgogliosamente un'artista no-binary israeliano, mentre il suo governo compie il genocidio in Palestina.
Una sorta di mondo parallelo sospeso tra luci e paillettes dove tutto è possibile, dove la musica è solo la cornice di una propaganda sessual-militare, scambiata per progressismo. Sesso e potere, o meglio, sesso è potere. Talmente spinto nella suo linguaggio corporeo da diventare casto e asessuato.
Perché questa rappresentazione naif e giullaresca dell'omosessualità, dell'identità di genere? Sembra Salò di Pasolini in versione Black-Mirror.
Perché io gay, lesbica, bisex o transgender devo scimmiottare isteriche visioni estetiche e non più concretamente, incidere sui legittimi diritti civili, possibilmente scevri da luccichini, lustrini, faccette idiote, spogliarelli che non scandalizzano più nessuno da decenni, immagini pseudo sataniche ed altre amenità, che non fanno altro che creare categorie, sottocategorie e ghetti culturali?
Gli artisti scelti, il pubblico e le maestranze dell'evento possono essere quel che vogliono, non è quello il punto. A parte che l'orientamento sessuale, essendo vario, è sempre in relazione a qualsiasi identità di genere, il fulcro del discorso verte sul tipo di rappresentazione e sulla strumentalizzazione mediatica circense che nulla c'entra con determinate istanze. Chi se ne frega dell'identità di genere o dell'orientamento sessuale di ciascuno.
Questa è una palese modalità per non parlare di diritti e per svilire qualsiasi lotta civile. All'Eurovision vige non a caso il conformismo e l'appiattimento verso un modello unico, altro che identità di genere, semmai l'annullamento di qualsiasi identità individuale.
Per parteciparvi devi appartenere o condividere un'ideologia di estrazione neoliberista che finge di rappresentare le cosiddette diversità.
Per partecipare al nuovo mondo devi accettare a prescindere uno schema ideologico artificiale e indotto e omologarti come un tempo accadeva con il sistema patriarcale.
Questi format agiscono sull'inconscio collettivo come qualsiasi altra propaganda.
Viene così plasmata una propaganda estetica e "valoriale" dal sapore decadente e aristocratico. Una corte dei miracoli che deve solleticare la noia del monarca di turno, una corte manipolata e resa manipolatoria. Uguale/opposta a quella del passato.
Un tempo dovevi forzatamente essere macho e rivendicare la tua presunta virilità, oggi devi necessariamente sposare un modello opposto, ma ugualmente coercitivo.
Di naturale, di spontaneo non c'è nulla. Una sorta di celebrazione dell'effimero all'ennesima potenza che non scandalizza più nessuno, ma lascia solo una grande noia e un immenso vuoto culturale e artistico.
In primis nuoce alla causa femminista e omosessuale, oltre a censurare la buona musica in favore di un modello Cafonal. George Michael, grande artista gay, non aveva certo bisogno di fare il clown per affermare la sua identità di genere o il suo orientamento sessuale. A un certo punto ha scelto di comunicarlo al mondo senza scadere nell'Idiocracy imperante e nella stupidità asinina.
Qui si confonde il circo con il progressismo. Ergo, ritengo tali rappresentazioni una iattura per l'accettazione dell'altro, qualsiasi binario si voglia percorrere, oltre a essere fortemente violente e confusive.
Ha un sapore reazionario, vestito di modernità, e si afferma come l'esclusivismo di una lobby che plasma un pensiero unico.
Un po' l'altra faccia della medaglia dell'omofobia e del qualunquismo alla Vannacci.
Possibile non esista mediaticamente una terza via che esuli dai fondamentalismi di parte?
Sorvolo sulla musica e sulla normalizzazione del trash e del cattivo gusto scenografico, elevato a valore. Siamo nell'evoluzione o nell'involuzione dei trash talent, che già avevano abbondantemente annoiato e destrutturato il gusto.
Anche se il fenomeno appare neutro e a-politico, questi format sono in realtà massivamente politici, nell'accezione peggiore del termine.
Agiscono sulla psicologia di massa e servono a farti accettare di non avere un'identità strutturata, che No Binary è bello perché è di moda, perché così fan tutt* in questo piccolo limbo dove potersi spogliare di qualsiasi problematica esistenziale, economica, sociale.
Dove l'identità di genere equivale a non averne nessuna. Dove la singolarità perde qualsiasi potenza e profondità.
Se tutto è fluido e relativo, e può ovviamente esserlo, se parte da una nostra richiesta esistenziale cosciente, la persona diventa, ancor più che nel passato, un numero, un meme neutro e inodore, non più un soggetto che esercita critica verso lo status quo.
Non capire che queste avanguardie che si nascondono dietro certi eventi, programmi, facciano parte di un'agenda politica culturale neoliberista, che si legittima dietro al nuovo che avanza, forgiandolo strada facendo, è come minimo da stolti.
La troviamo nella nuova Hollywood, nelle piattaforme delle note serie TV, in molti Talent Show. Non sono carbonari che combattono contro il patriarcato dei boomer, semmai, lo stesso stesso potere di prima che resuscita abbracciando strumentalmente la globalizzazione dei costumi, dopo averla gentilmente indotta, rientrando dalla porta di servizio.
Il moltiplicarsi di queste istanze sociali, fino a ieri minoritarie, mostra come siano il prodotto di una coercizione ambientale, e non sempre scelte libere e individuali.
Saranno in futuro le nuove patologie dell'anima.
Quello che mostra l'Eurovision non è quindi una rappresentazione di libertà, di giocosa spensieratezza giovanile. Appare tutto molto inquietante, a partire dall'isteria del pubblico con tanto di dress code kitsch e decadente.
I produttori di questi format vogliono creare modelli senza identità, non con diverse identità. L'uomo neutro perde soggettività e storia, diventando così oggetto mercantile, omologato arredamento e suppellettile virtuale.
Uno schema perseguito dal potere costituito che agisce sulla psicologia di massa per controllare ed indirizzare marketing, pulsioni, scelte, quindi subdola politica.
Poi ci sarebbe il discorso sull'infantilizzazione del pubblico e degli artisti, oggi portati sul pulpito come valore aggiunto. Artisti bambinizzati, capricciosi, immersi tra un pubblico festante in maniera spasmodica, sganasciato manco fosse sotto acido, che pare uscito da un film distopico dell'orrore.
Poi ci sarebbe il discorso sull'infantilizzazione del pubblico e degli artisti, oggi portati sul pulpito come valore aggiunto. Artisti bambinizzati, capricciosi, immersi tra un pubblico festante in maniera spasmodica, sganasciato manco fosse sotto acido, che pare uscito da un film distopico dell'orrore.
A me, per esempio, inquieta questo pubblico di soldatini forzatamente scomposto, in realtà perfettamente allineato a qualsiasi comando, manco fossimo in una messa o in un'adunata militare.
Diceva qualcuno: "lo slogan è fascista di natura".
Essendo poi mascherati da festa circense sono ancora più efficaci.
Il punto non è come uno si senta nell'intimo. Uno può e deve sentirsi come meglio crede, ma non me lo deve dire l'Eurovision.
Capite l'impatto decisamente politico della questione?
Il nuovo autoritarismo del gusto per quanto riguarda la musica e un certo talebanismo LGBTQ+, non agisce come in passato solo con la censura, anche se censura ciò che esula dal suo schema predefinito, ma tende a saturare il desiderio e l'immaginario collettivo, per plasmare in futuro, passo dopo passo, l'individuo spersonalizzato, più adatto alle regole, all'obbedienza, alla resilienza del vivere imposta dalla modernità. Così esorcizzando dissenso, critica, lotta civile, o anche più semplicemente, il poter ascoltare buona musica anche su un format nazional popolare, ma che dico, european popolare.
Buon Eurovision a tutt* ...
Anna aspetto un tuo commento...
RispondiEliminaahahahhaaha, dai.... ti scriverà di sciamani qui sciamani la viaggi astrali e viaggi lunari..... hahahaha un saluto!!!!
EliminaGià dato sull'argomento.
EliminaBasta come commento?
https://cultura.tiscali.it/feeds/la-pericolosissima-zona-critica-cambiare-vivere/ ("Non c'è isola, non c'è pianeta dove ripararsi nell'era del neuro-tecno-capitalismo, nemmeno i tycoon con i loro bunker antiatomici sono al sicuro", inquietante e sconcertante già come dettaglio da mettere in evidenza che ci sia scritto neuro-tecnocapitalismo e non semplicemente tecnocapitalismo). Poi: "L'uomo non possiede più il proprio destino, sostiene l'autore, e per restare nella Zona deve sbarazzarsi dell'umanesimo e vivere (forse per la prima volta) responsabilmente." A fine articolo:"Non c'è isola, non c'è pianeta dove ripararsi nell'era del neuro-tecno-capitalismo, nemmeno i tycoon con i loro bunker antiatomici celati nella natura della Nuova Zelanda sono al sicuro", l'Oceania come nuovo rifugio da dove ricominciare, ma non so se per neuro-tecnocapitalismo l'autore allude proprio di sbarazzarsi "responsabilmente" del proprio senso di essere una creatura ancora umana e se per "non c'è nessun luogo dove si può sfuggire" si riferisca proprio alla trasparenza cerebrale su scala globale ed estesa ad ogni singolo cittadino dell'intera superficie del globo terracqueo.
RispondiEliminahttps://www.youtube.com/watch?v=5N6e5a-oCmg (Pronti per interfacce neurali e trasparenza cerebrale?)
https://crepanelmuro.blogspot.com/2018/04/siamo-tutti-potenziali-terroristi.html ('Leggere' i pensieri della gente, è potenzialmente in violazione delle leggi sulla privacy, come il Quarto e Quinto Emendamento alla Costituzione degli Stati Uniti.)
Grazie per l'info
Eliminaqui ci sono le fonti, non è difficile mettere le fonti solo un pò di buona volontà e sincerità, alcuna ipocrisia!!!!
EliminaNon a caso ho scritto TRASH, perché a mio avviso queste rappresentazioni, interne alla propaganda e al sistema capitalista, NULLA c'entrano con l'omosessualità, la bisessualità, l'orientamento di genere, l'identità di genere.
RispondiEliminaQueste sono palesi strumentalizzazioni del marketing più bieco che trasformano sentimenti personali in merda da vendere.
Anzi, sono nemiche dei diritti civili perché trasformano le lotte in corti dei miracoli, che è il tipico modello sfruttatore capitalista, direi quasi dal sapore monarchico.
Giullari a corte che devono dimenarsi per attirare l'attenzione del pubblico e piacere all'oracolo che continua ad essere celatamente patriarcale ed esclusivo.
Non solo, la fase successiva serve a creare e indurre confusione e distruzione di qualsiasi identità di genere per creare un IO destrutturato, regressivo, infantile, infatti il look del vincitore della kermesse punta a quello.
Per questo da anni parlo di BAMBINIZZAZIONE di Stato.
Un IO destrutturato serve al potere per controllare in tempi di globalizzazione, quindi in tempi autoritari, la psicologia di massa per creare forme pensiero di rinnovata sudditanza verso l'autorità stessa.
E' lo stesso meccanismo che la religione cattolica ha utilizzato, in maniera opposta/uguale, per creare forme pensiero e sudditanza verso l'oracolo di turno.
Pensiero magico senza magia, materia senza spirito, ovvero malattia mentale indotta contro qualsiasi sessualità e libertà.
Una modalità molto raffinata per saturare il desiderio e l'immaginario collettivo non potendo più censurare come in passato.
E' una pratica reazionaria vestita da progressismo non potendo, come un tempo, essere frontale e visibile.
Pasolini chiamava questo processo FASCISMO BIANCO
ciao maestro di dietrelogia, volevo scriverti sul fatto che questa "anna" stia iniziando a diventare "ingombrante", e cosa peggiore maleducata.... non si può dire le proprie opinione che questa inizia dicendoti, "loser", "segaiolo", e altre puttanate sue..., voglio comunque fare un'osservazione, io credo fermamente che questa anna altro non sia che l'ex Lilith, tornata dal suo mondo del femminismo demoniaco amante dei negri e di altra sub specie, facendo strane illazione in cui afferma che parla in astrale con ogni mondo.... ed è più che probabile che comunica con le sue doppie personalità.... io credo anche che bisogna censurare le parola offensive verso i miei confronti da parte di questo utente strano! ma preferirei che quando scrivo un commento mettendo fonti e non solo opinioni, non mi venga offesa la dignità dove mi si attribuisce il loser come se questa mi possa conoscere in qualche mondo , oppure mi chiama segaiolo o ricottaro, cioè sono offese belle e buone senza senso, siamo su un sito pubblico dove ogni persona può esprimere le proprie cazzate nel rispetto della dignità altrui??? si! e questa mi offende ... ditemi voi cosa dovrei fare..... questa è la lilith fascio-femminista!!!
EliminaOttimo.
EliminaLa realta' e' semplice senza supercazzole e vaneggiamenti. Stanno rendendo l'uomo europeo una checca isterica e i ragazzini una Massa di imbecilli e intanto stanno riempendo di musulmani virili che fanni 5-6 figli a famiglia. Tra pochi anni chi rimane? Le checche LGTB+ o i musulmani?
RispondiEliminaNon rimane nessuno.
EliminaRimangono i musulmani. So che tu Anna sogni il meteorite alla "distruttore dei mondi" 😆 ma il tuo nichilismo becero allá huxley dovra' aspettare.
EliminaVi imagínate averla come fidanzata Sta Anna ? 🤣😂🤣😂🤣😂
E chi ti dice che Anna sia una donna?
EliminaSiete parecchio fessi, oltre che banali, ha ragione "Anna".
Cos'è, hai paura di non riuscire a perdere la verginità prima dell'estinzione cocco?
EliminaAffrettati, il tempo sta per scadere.
In quanto al "fidanzata", non siamo nel 1826, caro il mio cattofascio.
L'unione tra uomo e Donna non e' certo una cosa del cattogiudaismo ma una legge della natura.
EliminaCosa CI si dovrebbe aspettare da un nick di nome Anna ? Un uomo barbuto e peloso ? 😂
Forse i retrógradi e ridícoli siete Voi e comunque la mía era ironía ma al barbuto ácido Anna non fa ridere.... Un distruttore di mondi non Ride mai un effetti...🤦🏻♂️🤣😂🤣
Finito di frignare omuncolo?
Eliminanon ti preoccupare gli europei non si estingueranno, cambieranno, di certo non si metteranno al 90° ma cambieranno, poi sono fatti degli stranieri... quello che gli succederà....
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